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LOCARNO 2017 Cineasti del presente

Damned Summer, ritratto di una generazione inafferrabile

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- LOCARNO 2017: Il primo lungometraggio del giovane regista portoghese Pedro Cabeleira è un omaggio forte e misterioso alla gioventù

Damned Summer, ritratto di una generazione inafferrabile

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, presentato al 70. Festival del Film Locarno nella sezione Cineasti del presente, è il primo lungometraggio del giovane regista portoghese Pedro Cabeleira. Un omaggio forte e misterioso alla gioventù.

Formatosi alla scuola di film e teatro di Lisbona (ESTC) dove ha presentato il suo cortometraggio di diploma Estranhamento, Pedro Cabeleira decide per il suo primo lungometraggio di avventurarsi nel cuore della sua “gente”, giovani in apparenza iper edonisti che nascondono in sé un’inasppettata e toccante fragilità. Damned Summer ci conduce per mano in una Lisbona popolata da personaggi di una bellezza quasi irreale, individualisti ma allo stesso tempo guidati da una sorta di desiderio di coabitazione. Dei personaggi che sembrano sul punto di spezzarsi ma che rimangono comunque, inaspettatamente, in piedi.

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Giornate passate alla ricerca della prossima festa, ore che passano pigre, come se nulla contasse, storie d’amore fugaci, droga e atmosfere psichedeliche ritmate dalla musica, ecco gli ingredienti principali di Damned Summer. Chico, sorta di ré della notte, appartiene a Lisbona, città che assume le sembianze di una sirena ammaliatrice che lo spinge verso l’oblio. La sua vita assomiglia a quella di molti altri giovani che come lui si ritrovano ad affrontare un futuro senza grandi prospettive, incapaci di diventare “adulti” giustamente perché il mondo degli adulti non può più accoglierli. Malgrado una laurea in filosofia Chico non trova lavoro e deve confrontarsi con la dura realtà: precarietà, frustrazioni e sogni spezzati. Le notti di Lisbona sono la sua droga (nel vero senso del termine) e il suo conforto conducendolo in un viaggio senza fine tra edonismo sfrenato e disillusioni.

Pedro Cabeleira parla della sua generazione, delle difficoltà del presente ma anche e soprattutto della magia della notte, madre che da conforto ma che può anche distruggere. Il film si nutre dell’energia dei suoi personaggi diventandone in qualche modo il portaparola. La cinepresa ne osserva i volti e i gesto quasi volesse conservarne una traccia per la posterità, documento-documetario di una generazione che vive la vita in equilibrio su di un filo invisibile. Chico è la prima pedina di un domino di personaggi che si muovono come atomi impazziti, alla ricerca costante dell’oblio, di quel rush di adrenalina che da effimero diventa eterno. Come detto da Pedro Cabeleira Damned Summer “deve essere vissuto dai personaggi e non solo recitato”, nella ricerca costante di un realismo “umano” che non scade però mai nel miserabilismo.

La camera a mano regala al film un’immediatezza toccante, un ritmo “vitale” che si avvicina a quello che anima Chico e i suoi amici, sorta di esteriorizzazione attraverso il mezzo filmico del loro mondo interiore. Lo sguardo intenso del regista sui personaggi li trasforma in eroi della notte, permettendogli di esistere e di riconquistare un posto nel mondo. Damned Summer mette in scena una gioventù alla ricerca di significato in un mondo che sembra averli dimenticati. Il loro rifugo è la notte e la loro guida i party infiniti dove ballare fino allo sfinimento. Pedro Cabeleira cattura il momento come se non ci fosse un domani.

Damned Summer è prodotto da Optec Films e Videolotion e la vendita all’internazionale è affidata a Slingshot Films.

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