email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

VENEZIA 2017 Concorso

La casa sul mare: accettare i rimpianti del passato

di 

- VENEZIA 2017: Nel suo nuovo film, presentato a Venezia in competizione ufficiale, Robert Guédiguian guarda al passato, circondato dai suoi fedeli collaboratori

La casa sul mare: accettare i rimpianti del passato
Gérard Meylan, Ariane Ascaride e Jean-Pierre Darroussin in La casa sul mare

Quando Maurice (Fred Ulysse) ha un attacco di cuore, i suoi figli di mezza età tornano nella loro città natale, vicino Marsiglia. Mentre si occupano del padre malato, Armand (Gérard Meylan), Joseph (Jean-Pierre Darroussin) e Angèle (Ariane Ascaride, di nuovo davanti l’obiettivo di suo marito) cominciano a rievocare la loro infanzia e gli errori che hanno commesso nella vita, ritrovando così il legame che un tempo li univa. La vita ha portato a ognuno di loro un fardello, ma si rendono presto conto che grazie ai ricordi comuni che avrebbero preferito dimenticare, potranno finalmente liberarsi di questo peso.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

“Dopo una buona cena, si perdona tutto”, dice la saggezza popolare, e questo spiega perché la maggior parte dei confronti di La casa sul mare [+leggi anche:
trailer
intervista: Robert Guédiguian
scheda film
]
di Robert Guédiguian, in competizione alla Mostra di Venezia, si svolgono a tavola. Come di solito accade alle riunioni di famiglia dopo una lunga separazione, le accuse volano già dalla porta d’ingresso. Pertanto, malgrado le circostanze estremamente tragiche attorno alle quali si articola, il film ha qualcosa di stranamente ottimista: anche se Guédiguian evoca i rimpianti del passato, mostra anche che è possibile accettarli. 

Circondato dai suoi attori abituali (e qualche volto nuovo nel suo cinema, come quello di Anaïs Demoustier nel ruolo della fidanzata troppo giovane di uno degli uomini maturi del film), il regista non nasconde il fatto di essere lui stesso a guardare al passato. Nonostante ciò, il cuore del film non sta in questi sguardi pensierosi verso il mare – “Ne ho abbastanza della tua depressione infinita”, dice a un certo punto un personaggio, e in effetti Guédiguian non si crogiola nella nostalgia. E’ sicuramente riflessivo, qui, ma non rinuncia, qua e là, al suo umorismo. “Il tempo passa, devi adattarti”, sembra cercare di dire. E, stranamente, ci crediamo.

Il film, girato in un luogo in cui Guédiguian ha trovato, spiega, l’atmosfera d’isolamento di un teatro, sprigiona effettivamente qualcosa di intimo – tanto più che il cineasta si è circondato di artisti con cui lui stesso è maturato nel corso del tempo. Ma sebbene l’alchimia tra tutta questa bella gente sia innegabile, La Villa sembra a tratti troppo affollato: l’inclusione di un pescatore/poeta e la comparsa, all’ultimo minuto, di un bambino rifugiato, danno all’insieme un aspetto onnivoro, senza un motivo preciso. Si può capire il desiderio di Guédiguian di allargare il campo di questo film altrimenti soffocante, ma l’opera funziona meglio quando si concentra unicamente sul piccolo gruppo familiare mentre fuma, litiga, lotta, ritrova i suoi giochi d’infanzia o condivide il più doloroso dei segreti.

La casa sul mare è prodotto da Agat Films et France 3 Cinéma con il sostegno della Regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra, di Cinémage, Indéfilms e Cinéventure Soficas. Le vendite internazionali di questo titolo sono affidate a MK2 Films.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dall'inglese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy