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FILM / RECENSIONI

Flashbacks of a Fool

di 

- Un Daniel Craig in cerca di redenzione, per un'opera prima sentimentale e nostalgica firmata dal celebre regista di videoclip e documentari

Dopo una carriera composta da clip musicali realizzati per gruppi come i Massive Attack, gli INXS e i New Order, da un documentario sugli Oasis (Lord, Don’t Slow Me Down) e da un altro su un travestito newyorkese che si prostituisce ((Mirror, Mirror), lo sceneggiatore-regista Baillie Walsh propone un'opera prima di finzione ricca, sentimentale e nostalgica, che ha l'aria, i suoni e l'atmosfera di una piccola epopea.

Il film comincia a Los Angeles, dove la star del cinema Joe Scot (Daniel Craig) brucia le poche energie che gli rimangono in un cocktail di sesso, droghe e alcol. Una telefonata dall'Inghilterra, suo paese natale, lo informa che il suo amico d'infanzia Boots è morto all'improvviso. Questo, unito all'annuncio umiliante del suo agente che gli comunica che è stato estromesso dal suo prossimo film, lo fa sprofondare in una spirale di autodistruzione. Scot è nello stato descritto da Proust quando dice: "E ricomincio a domandarmi che mai potesse essere quello stato sconosciuto, che non portava con sé alcuna prova logica, ma l'evidenza della sua felicità, della sua realtà dinanzi alla quale ogni altra svaniva. Voglio provarmi a farlo riapparire".

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Scot ripercorre allora il suo passato in un flashback. La sua adolescenza idilliaca (il suo personaggio da giovane è interpretato da Harry Eden) in una città inglese in riva al mare (negli Anni '70) è segnata dagli ormoni in fibrillazione. Le sessioni di masturbazione in compagnia di Boots (Max Deacon) si alternano agli accoppiamenti frenetici con Evelyn (Jodhi May), una vicina di casa più grande di lui assetata di sesso, e al colpo di fulmine per Ruth (Felicity Jones), la più bella del quartiere. Una tragedia improvvisa costringerà Scot a prendere una strada che cambierà il corso della sua vita. Tornato al presente, Scot cerca le sue radici e, con esse, la redenzione.

Ma il passato ritrovato non è mai lo stesso. Per dirla ancora con Proust: "E' inutile cercare di rievocarlo, tutti gli sforzi della nostra intelligenza sono vani. Esso si nasconde all'infuori del suo campo e del suo raggio d'azione in qualche oggetto materiale (nella sensazione che ci verrebbe data da quest'oggetto materiale) che noi non supponiamo". Nella fattispecie, l'"oggetto materiale" in questione sono le musiche ossessive del gruppo degli Anni '70 Roxy Music, che tornano nel film come sottofondo dei flashback di Scot. Walsh, con il suo direttore della fotografia John Mathieson (BAFTA della migliore fotografia per Il gladiatore), ha saputo ricreare un'epoca passata, solare e onirica, che ricorda film intrisi di nostalgia come Summer Of 42 e Indian Summer, malgrado la tendenza che ha la cinepresa ad attardarsi più del necessario sui fondoschiena nudi di Craig ed Eden.

Il percorso del giovane Scot, il bambino che ha generato l'uomo che vediamo, è cosparso di tocchi raffinati, come la quintessenza del divertimento Anni '70 (arcade), l'incontro che gli fa fare Ruth con Jean Genet attraverso David Bowie e la sua incapacità di comprendere Junkie di William Burroughs. La crudele ironia della sorte fa successivamente di Scot adulto uno sniffatore di cocaina imperterrito, che ordina fino a cinque "ticket" per volta. Walsh si avvale dalle notevoli prestazioni degli attori, soprattutto di Craig ed Eden, e di May nelle vesti di "desperate housewife".

Si prevede che la statura di Craig come nuovo James Bond e il ritorno a un'epoca senza telefoni cellulari, né autostrade senz'anima, conquisteranno gli spettatori britannici. La distribuzione nel Regno Unito è assicurata da Miramax Films grazie a Walt Disney Motion Pictures Regno Unito; in Repubblica Ceca, se ne occupa Blue Sky Media. Le vendite internazionali sono affidate ad Arclight Films.

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(Tradotto dall'inglese)

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