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FILM / RECENSIONI

Minor Freedoms

di 

- A partire dalla struttura narrativa della tragedia greca, Minor Freedoms guadagna progressivamente forza attraverso scene crude, interpretazioni superbe e un'atmosfera intensa

Costas Zapas, considerato dalla stampa internazionale "uno dei protagonisti dell'attuale nouvelle vague greca", esprime nel suo ultimo film una percezione tutta nuova del cinema e del mondo che riflette.

A partire dalla struttura narrativa della tragedia greca, Minor Freedoms [+leggi anche:
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intervista: Gregory Athanasiou
scheda film
]
guadagna progressivamente forza attraverso scene crude, interpretazioni superbe e un'atmosfera intensa. La forma narrativa scelta dal regista gli permette di mettere in luce i demoni della vita moderna: autorità, famiglia, educazione.

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Servendosi del racconto, del montaggio, degli attori e del film stesso in funzione della musica, Costas Zapas arriva a creare un'atmosfera unica che trascina progressivamente lo spettatore nel mondo grottesco dei personaggi. Più le scene diventano intense, più lo spettatore è catturato, per scoprire (ma soltanto alla fine) che tutto fa parte di una colonna sonora.

"La cosa più difficile nell'arte e nella vita, è la semplicità così come la concepiva Aristotele. Più si epurano le cose, più sono belle. Nella fattispecie, abbiamo fatto questo con la musica", ha detto il regista.

La storia, ambientata in Grecia, ruota intorno a un uomo violento e dominatore dedito al traffico di emigranti e di giovani prostitute provenienti dai Balcani. Sua figlia Fanny, adolescente tossicodipendente e instabile, finisce per lavorare per lui come prostituta. L'uomo vorrebbe vendere anche suo figlio, l'immaturo Christos, il quale, per le troppe violenze subite dal padre, finirà per suicidarsi.

C'è un legame particolare tra fratello e sorella, soprattutto perché sono soli, anche se non lo vogliono ammettere. Fanny va di male in peggio, il padre mantiene intatto il suo regno e Christos cerca di resistere. "Ma in un regno, è il re ad avere l'ultima parola", precisa l'autore.

Minor Freedoms è un racconto grottesco della vita moderna, con una struttura da tragedia greca. Descrive gli istinti umani in lotta contro il dominio psicologico ed emotivo delle autorità riconosciute dalla società. In questo film, ogni crimine si oppone a un'autorità stabilita. I personaggi trasgrediscono e reagiscono come animali selvaggi nella gabbia della società moderna, prendendo il controllo della volontà di altre persone. Questi personaggi vorrebbero sentirsi liberi e scelgono diversi modi per farlo. E non sono responsabili dei crimini che vengono commessi all'interno della loro famiglia.

Marlen Saites dà prova di un'interpretazione straordinaria. Impersona una ragazza piena di rabbia costretta a sottostare al volere del padre, interpretato da un Adonis Papadopoulos eccezionale nelle vesti di padre-padrone. Anche Alexandros Toundas è degno di nota nei panni del figlio depresso con sprazzi di ribellione.

Costas Zapas dà forma a una storia cruda attraverso una fotografia superba. Il suo modo di descrivere l'animo umano, i suoi bisogni e le sue caratteristiche, è unico e riflette allo stesso tempo il contesto sociale, politico e storico dei personaggi. Egli fa un utilizzo sottile della luce e delle inquadrature, così come del montaggio. Il film rispecchia l'approccio universale del regista, poiché non è ancorato a un'epoca o a un ambiente in particolare. E' una di quelle opere che ci ricorda quanto l'arte sia un'arma potente, soprattutto quando è maneggiata da un regista eccezionale.

Minor Freedoms è prodotto da Minus Pictures, la società di Gregory Athanasiou. Le vendite internazionali sono assicurate da TrustNordisk. L'uscita nazionale del film è prevista per il mese di dicembre.

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