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FILM / RECENSIONI

Elève Libre

di 

- Quarto film di uno dei registi più talentuosi della sua generazione, Elève Libre prosegue la ricerca di Joachim Lafosse sulla trasmissione dei limiti e la loro trasgressione

Quarto film di uno dei registi più talentuosi della sua generazione, Elève Libre prosegue la ricerca di Joachim Lafosse sulla trasmissione dei limiti e la loro trasgressione. Era già, lo ricordiamo, il soggetto del suo precedente film, Proprietà privata [+leggi anche:
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, Jonas (Jonas Bloquet), un ragazzo di sedici anni, preferisce il tennis agli studi nei quali non riesce. Ma se non passa gli esami, sarà costretto ad andare in una scuola tecnica. Tre adulti bisessuali e omosessuali che navigano nei piaceri del libertinaggio gli propongono di aiutarlo con i suoi studi. Jonas ha un altra preoccupazione: come si fa l'amore per la prima volta con una ragazza? La scoperta dei piaceri del sesso avviene rapidamente grazie all'amore di Nathalie, una sua coetanea. Un'età in cui il sesso, di solito, non si fa bene. I ragazzi sono troppo rapidi, mentre le ragazze preferiscono i piaceri della durata. Orgasmo fallito.

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Pierre (Jonathan Zaccaï), Nathalie (Claire Bodson) e Didier (Yannick Renier), i tre adulti, s'incaricano di dare a Jonas alcuni consigli pratici. "Come lo fai? In quale posizione? Ti piace?". Perplesso, Jonas non sa bene a quale santo votarsi. Salvo poi rompere il rapporto con la ragazza. Pierre, professore di matematica, aiuta Jonas a preparare un esame decisivo. Ma la pedagogia di Pierre e dei suoi amici Didier e Nathalie vira verso l'elargizione di consigli pratici sulle gioie offerte da una sessualità multipla.

Il gioco dei tre adulti nasce da una perversione che desiderano condividere con Jonas, per coinvolgerlo nel loro circolo libertino. "Volevo fare un film che si interrogasse sul potere dei legami perversi. In fondo, la perversione è un meccanismo di difesa come un altro. E' solo la scelta peggiore. Ma la questione che si pone è anche che è piuttosto comodo per noi, semplici nevrotici, seguire un guru, una guida che decida al posto nostro".

Joachim Lafosse osserva, senza giudicarli, questi abusi sessuali. La complessità dei desideri dei personaggi, la fluidità della regia rende Elève Libre intrigante e affascinante. Siamo lontani da un porno soft per adolescenti; si tratta piuttosto di un universo pervaso in mille modi dal discorso dei media sulla pedofilia. Jonas si confronta con la realtà, con i propri desideri e i propri fantasmi. La particolarità del film è che Jonas ne esce bene.

Dal suo primo film, la regia di Joachim Lafosse si è evoluta. Ai corpi travagliati dai movimenti rapidi della cinepresa succedono lunghi piani-sequenza con lo stesso scopo di ottenere, nella cattura dei corpi, l'emozione, l'affettività dei personaggi. L'elemento interessante del cinema di Joachim Lafosse è di muoversi senza sosta tra la padronanza e la perdita di controllo, il che dà una grande libertà al film che non esita a virare - attraverso Jonas - verso l'indeterminato piuttosto che verso una semplice definizione delle cose. Ciò che interessa Joachim Lafosse non è altro che l'oggetto del desiderio, il mistero delle condotte sessuali, il non traffico di corpi.

Elève Libre è un film che evita la morale dinanzi a un adolescente che cerca di fronteggiare la propria adolescenza. Lungi dal rimanerne danneggiato, Jonas riprende il corso della sua vita. Più di uno spettatore potrebbe rimanere disturbato da questa non-scelta riguardo alle condotte sessuali. Questo clima non drammatico, di una grande intensità emotiva, sempre al limite, nell'indeciso, avvicina Joachim Lafosse a Maurice Pialat, il suo regista preferito. Elève Libre, un film da maestro, dunque.

fonte: cinergie.be

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