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FILM / RECENSIONI

Valhalla Rising

di 

- Il regista danese Nicolas Winding Refn racconta la storia mitica di un guerriero muto e della sua ricerca istintiva di un rifugio spirituale

Nicolas Winding Refn, una sorta di ribelle tra i registi danesi, è divenuto imprescindibile fin dalla sua violentissima trilogia urbana Pusher. Ma ha dovuto attendere a lungo prima che l'affascinante epopea vichinga, Valhalla Rising [+leggi anche:
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intervista: Nicolas Winding Refn
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, arrivasse a raccogliere i finanziamenti necessari e iniziassero così le riprese. Nel frattempo, il regista ha diretto l'acclamato Bronson [+leggi anche:
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, uno stilizzato biopic sul criminale più pericoloso del Regno Unito.

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Sebbene sia stato girato in Scozia, Valhalla Rising non dà alcuna indicazione di tempo e luogo per quanto riguarda la storia. Tuttavia, è evidente che l'azione si svolge all'inizio del Medioevo, in qualche parte nel nord dell'Europa. One Eye (Mads Mikkelsen), guerriero muto incredibilmente forte e abile, è prigioniero di una tribù che lo sfrutta come macchina da combattimento. Quando non combatte, è rinchiuso in una gabbia e nutrito da un ragazzo (Maarten Stevenson) che diventerà la sua voce.

Dopo essere stato venduto a un altro capo tribù, One Eye scappa e poco dopo incontra un gruppo di Vichinghi cristiani diretti a Gerusalemme per liberarla. Si unisce a loro senza conoscerne davvero le ragioni, mentre loro realizzano rapidamente che potrebbero aver bisogno di un guerriero come lui. Insieme navigano attraverso una fitta nebbia che li porta fino in Nord America, rappresentata da elementi come piume e cimiteri amerindi.

Arrivati laggiù, la natura primitiva prende il sopravvento e i membri della tribù vengono uccisi uno ad uno da un nemico invisibile, eccetto One Eye e il ragazzo, che sopravvivono.

Valhalla Rising è diviso in cinque capitoli, e la prima metà mostra combattimenti violenti e sanguinosi nel fango delle montagne scozzesi. E' il tocco classico di Refn, e i fan del fantasy epico, delle battaglie con spade e asce ne saranno rapiti. Alcune scene di combattimento sono estremamente innovative e avvincenti, cosa piuttosto rara ai nostri giorni.

L’orbita vuota, il corpo tatuato e sfregiato del guerriero One Eye fanno venire i brividi e rappresentano un personaggio apparentemente sprovvisto di tutto, tranne che della capacità devastatrice del suo corpo. I Vichinghi sono guidati da un prete fanatico il cui solo interesse è diffondere il cristianesimo, in ogni modo.

Ma quando penetrano nella nebbia, diventa evidente che One Eye è ben più di quello che sembra. Vediamo le sue visioni, spesso tinte di sangue, che non mostrano tuttavia nulla di concreto. E' il diavolo? Uno spirito? Alcuni affermano persino che sia la reincarnazione di un dio. Secondo il ragazzo, "viene dall'inferno del nord".

Una volta arrivati in Nord America, le vere ragioni del viaggio degli altri si fanno più chiare, mentre One Eye resta un mistero, così come il rapporto con il ragazzo, che è chiaramente ben più di un semplice mezzo di comunicazione con l'enigmatico guerriero.

Chi sceglie chi? One Eye, interpretato da un Mikkelsen dal viso duro, corrucciato e privo di emozioni fino alla fine del film, aveva forse bisogno del ragazzo per svelare le sue emozioni e le sue idee? O è il ragazzo che dirige tutto e che aveva bisogno di un'arma per raggiungere il suo obiettivo, quale che fosse? In ogni caso, le loro azioni ci portano alla conclusione che, arrivando alla sua destinazione finale, One Eye è tornato da dove proviene, spiritualmente e non geograficamente.

Il film non offre facili risposte, ed è evidente che non ne ha mai avuto l'intenzione. Nicolas Winding Refn volge il suo sguardo verso un nuovo territorio, con un utilizzo cinematografico incredibile delle colline scozzesi che fanno da sfondo, che potrebbe rappresentare tanto una regione geografica del nord dell'Europa quanto un paesaggio nordico mitico.

La musica heavy metal associata ai giochi di colore mostrano che Refn sa sviluppare una capacità di combinare l'arte e la violenza, ben presente anche in Bronson. Nel finale, il film si rivela un mix di fantasy, mitologia, spiritualità e potenza fisica che forse alcuni non troveranno facile da guardare, ma che offrirà indubbiamente molti spunti di riflessione.

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