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FILM / RECENSIONI

A Hijacking

di 

- Il thriller intenso di Tobias Lindholm esplora le conseguenze di un dirottamento da parte di pirati somali.

Scritto e diretto da Tobias Lindholm, A Hijacking [+leggi anche:
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esplora un tema che ha tutte le carte in regola per diventare popolare tra sceneggiatori e registi: il sequestro di navi da parte di pirati somali. Con Tom Hanks attualmente in post-produzione con Captain Philips, Lindholm ha il vantaggio di presentare il primo lungometraggio basato su un sequestro inventato, ma abbastanza credibile, avvenuto in acque internazionali.

A Hijacking ha tutto ciò che uno si aspetta da un film con un contenuto così drammatico (dramma e tensione); le performance sono eccellenti, e proprio quando ci si aspetta che la nave cargo MV Rozen, possa finalmente navigare in acque tranquille, arriva uno tsunami. Non è per niente difficile godersi la sceneggiatura di Lindholm, caratterizzata da un realismo feroce, in un genere nel quale l’infiorettatura è sempre dietro l’angolo.

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Il protagonista è Mikkel (Pilou Asbæk), il cuoco dell’MV Rozen, che ha difficoltà nel raggiungere la moglie al telefono per dirle che sarà a casa due giorni dopo l’arrivo previsto. Non molto tempo dopo, Mikkel si ritrova con un’arma puntata alla testa da un somalo e viene costretto a cucinare per una banda di pirati. Trovandosi in mezzo tra i somali e la compagnia di navigazione, alla quale viene chiesto un riscatto di 15 milioni di dollari per il rilascio della nave, Mikkel dovrà affrontare avventure al cardiopalma nei lunghi negoziati appena iniziati.

L’altro protagonista del film è Peter (Soren Malling), CEO della compagnia di navigazione, che cerca di contrattare il riscatto portandolo a livelli più ragionevoli. In balia della pressione esercitata dalla compagnia, delle famiglie dei membri dell’equipaggio e del pensiero che qualcuno dei suoi uomini possa non tornare a casa, Peter sa che scendere a compromessi significherebbe la fine delle ostilità. Tuttavia, il processo di negoziazione continua e conduce all’unico punto debole del film di Lindholm: il pubblico non riesce a sentire la pressione dei giorni che diventano prima settimane e poi mesi…

Girato sulle coste keniane, su una nave che è stata veramente sequestrata nel suo percorso, A Hijacking si sofferma sugli aspetti freddi e aridi della storia. L’ispirazione al regista viene dai sequestri di due navi cargo battenti bandiera danese, Danica White e CEC Future, avvenuti nel 2007 e nel 2008 e ha voluto esplorare la realtà delle compagnie di navigazione che conducono le trattative direttamente coi pirati. Due mondi completamente differenti entrano in collisione nel thriller di 99 minuti di lunghezza, una differenza che viene esaustivamente presentata nel lungo scambio di offerte e controfferte.

La forza prorompente del film è data in larga parte dalle performance di Malling e Asbæk. Quest’ultimo (protagonista di R [+leggi anche:
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, primo lavoro di Lindholm) è incredibilmente contenuto in una parte che, sul grande schermo, avrebbe potuto essere recitata con una disperazione esagerata; Malling invece esprime perfettamente la tensione sul corpo di Peter con alcuni gesti, sguardi severi e contrazioni della bocca. Con le fredde inquadrature di DoP Magnus Nordenhof Jonck e lo scrupoloso montaggio di Adam Nielsen, A Hijacking ha ottime possibilità di fare bene non solo ai Festival ma anche al botteghino.

Prodotto da Nordisk Film Production A/S col sostegno di The Danish Film Institute, la distribuzione mondiale di A Hijacking è di TrustNordisk.

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