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CANNES 2014 Concorso

Mr. Turner mette il pittore nei suoi quadri

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- CANNES 2014: Il biopic coprodotto con la Gran Bretagna, la Francia e la Germania pone Mike Leigh come primo leader della competizione cannense

Mr. Turner mette il pittore nei suoi quadri

Il cineasta britannico Mike Leigh (Palma d'Oro per Segreti e bugie nel 1996) torna sulla Croisette per presentare in competizione ufficiale il suo biopic Mr. Turner [+leggi anche:
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intervista: Mike Leigh
scheda film
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, che racconta gli ultimi anni di vita del celebre pittore J.M.W Turner deceduto nel 1851. L'artista riconosciuto in vita e membro illustre, benché dissoluto, della Royal Academy of Arts, vive circondato da suo padre, che è anche il suo assistente, e dalla sua devota governante. Frequenta l'aristocrazia, visita i bordelli e nutre la propria ispirazione con numerosi viaggi che gli riveleranno la sua passione per il mare e che lo renderanno uno dei pittori "marini" più celebri della storia. Colpito profondamente dalla morte del padre, Turner si isola e la sua vita cambia nuovamente quando incontra Mrs Booth, proprietaria di una pensione a conduzione familiare in riva al mare. L'isolamento artistico prosegue mano a mano che Turner destruttura la sua arte in quadri che gli valgono la derisione dell'establishment. Piuttosto che venderle a un ricco mecenate, l'uomo preferirà abbandonare, o addirittura rinnegare le sue opere così come aveva fatto con i suoi figli… 

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Dalla prima inquadratura di un'Olanda pittorica, che scivola poi verso l'artista mentre lavora in mezzo agli elementi, Mike Leigh e il suo direttore della fotografia, Dick Pope, intendono ricollocare il pittore nei propri quadri, che vengono generalmente prolungati con una carrellata. Questo approccio eloquente è una costante del film e un dono per gli occhi. E' anche un mezzo abile per sensibilizzare il profano all'opera dell'artista e al suo impatto sulla storia dell'arte e le correnti dell'epoca. Il film presenta l'uomo (incarnato da un eccellente Timothy Spall) come una versione suina del Chester Copperpot (alias Il Pinguino) nel Batman Returns di Tim Burton. Benché avvezzo al linguaggio castigato dell'aristocrazia, Turner si esprime soprattutto attraverso una pittura istintiva e animale e grugniti degni di una bestia selvaggia. Copula come dipinge e il suo amore — al di là dell'affetto commovente che prova per suo padre — è a uno stato di atrofia perché non trova sbocco, né verso i figli né verso la sua arte, che restano due fonti di sofferenza interiorizzata e convertita — come tutto il resto — in suoni gutturali. Leigh non manca di umorismo e di tenerezza verso il suo soggetto. Paragona il pittore a un maiale quando suo padre rade prima la testa dell'animale morto e poi quella di suo figlio che scoppierà in una risata stridente. La scena non è mai offensiva. Allo splendore dei dipinti si oppone una tendenza che decisamente non va verso la bellezza plastica dei corpi e ogni personaggio è una caricatura spesso grottesca, generalmente ricurva, di un'aristocrazia sempre più vecchia servita da una classe povera e fatiscente.

Nel presentarci l'uomo — talvolta lubrico, talvolta esoterico o prossimo a una follia illuminata tipica degli artisti — e nel darci le chiavi della sua opera e di un'epoca, Mr. Turner è un film riuscito, scritto e diretto particolarmente bene, di uno svolgimento impeccabile. Il cast è composto da alcuni habitué del regista (anche sceneggiatore) che dovrà essere elogiato ancora una volta per la sua direzione degli attori. Alle musiche, una solida partizione fatta di orchestrazioni che esaltano il carattere del film e soprattutto un memorabile momento di canto che dà alla voce di Timothy Spall un tocco alla Tom Waits. Il paragone non è casuale. L'artista americano sta alla musica come la gargolla all'edificio gotico, e come Turner alla dinastia dei grandi maestri della pittura.

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(Tradotto dal francese)

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