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FILM / RECENSIONI

Ernest e Célestine

di 

- Un'opera fantasiosa, delicata e divertente, sceneggiata da Daniel Pennac e scoperta alla Quinzaine des réalisateurs.

Ernest et Célestine [+leggi anche:
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, il film d'animazione che Stéphane Aubier, Vincent Patar e Benjamin Renner hanno presentato alla Quinzaine des réalisateurs di Cannes, ha diversi punti di qualità: ispirato ai popolari albi illustrati di Gabrielle Vincent e sceneggiato da Daniel Pennac, questo titolo delizioso che ricorda le favole di Bettelheim beneficia anche del contributo vocale di Lambert Wilson nel ruolo dell'orso cattivo.

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Nel mondo che ci fa conoscere Ernest et Célestine, orsi e topi sono nemici giurati. I primi vivono in superficie, gli altri sotto terra, ma nei disegni della talentuosa topolina Célestine, l'orso cattivo che le hanno insegnato a temere ha l'aria simpatica, e in effetti Ernest, che è enorme e burbero, non è altro che un povero diavolo affamato che suona in un'orchestra di orsi per strada. Célestine lo aiuta a svaligiare il negozio di dolci all'angolo, concepito dal suo proprietario per cariare i denti degli orsi e attirarli nel negozio di molari e premolari di fronte. Dal canto suo, Ernest tenderà la sua zampa alla topolina quando si ritroverà bandita dal laborioso regno sotterraneo dei roditori-dentisti, per le sue predilezioni artistiche e le sue cattive frequentazioni.

Così, esclusi entrambi dalle rispettive comunità e ricercati dalle loro due polizie, Célestine e Ernest, ormai inseparabili, si stabiliscono insieme nella casa di quest'ultimo fino al ritorno della primavera. Dopo il loro arresto, la loro amicizia e il loro buon cuore trionferanno sui giudici vendicativi che accusano l'uno di fare paura ai bambini, l'altra di fare paura alle mamme, e li salveranno dall'esecuzione tramite trappola per topi.

Ernest et Célestine, apparentemente semplice nel suo proposito e nel suo disegno, evoca in realtà tutta una serie di temi centrali per i più piccoli, dai denti che cadono e gli effetti nefasti delle golosità zuccherate alla paura dell'abbandono e agli incubi, passando per l'importanza della fiducia e dell'integrità in amicizia, così come della perseveranza – perché è importante seguire le proprie inclinazioni, artistiche nel caso dei nostri due amici, bisogna farlo con il cuore e dando il giusto valore al lavoro.

Non bisogna farsi sfruttare, né sotto terra in un mondo di topi automatizzato dove bisogna rispondere a precisi obiettivi di produzione, né in superficie dagli orsi senza scrupoli che capitalizzano su un bisogno di molari sani che loro stessi hanno creato rimpinzando tutti gli orsi bebè di dolcetti. Seppur piccolina, Célestine si erge contro ogni pregiudizio con tutta la forza di un libero arbitrio guidato dalla sua inflessibile gentilezza. Fin dall'inizio, sente che non deve diffidare dell'orso cattivo soltanto perché così gli hanno insegnato. Come la piccola piuma leggera che volteggia graziosamente all'inizio, Célestine non vede la meschinità del mondo e ne distingue solo i contorni più piacevoli e i colori gioiosi.

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(Tradotto dal francese)

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