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FILM / RECENSIONI

With Mom

di 

- Perdita, lutto, colpa e crescita nella storia di una famiglia di classe medio-alta di Sarajevo per il secondo film del bosniaco Faruk Loncarevic.

With Mom

Per la maggior parte degli spettatori, la prima associazione col termine “film bosniaco” è guerra, seguita da povertà e problemi sociali. Il secondo film del bosniaco Faruk Loncarevic, With Mom [+leggi anche:
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, proposto in concorso al 19° Sarajevo Film Festival e vincitore del Cineuropa Award, seppur collegato alla guerra dei Balcani e alle sue conseguenze, è decisamente una questione borghese sui temi della perdita, del lutto, della colpa e della crescita nella storia di una famiglia di classe medio-alta di Sarajevo.

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La mamma del titolo è Jasna (la croata Mira Furlan, leggenda vivente del cinema jugoslavo), famosa ematologa che sta perdendo la sua lunga battaglia con un tumore al seno. Jasna è forte, dominante ma ormai amareggiata, che scatta continuamente contro i membri della sua famiglia per ogni piccola cosa che fanno o non riescono a fare: il marito Mladen, tranquillo ingegnere (interpretato, fuori dai suoi ruoli consueti, dal notissimo comico locale Branko Djuric) e la figlia maggiore Berina (Marija Pikic, luminosa stella del panorama bosniaco che ha debuttato in Children of Sarajevo [+leggi anche:
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di Aida Begic). L’unica persona a cui si rivolge senza astio è la sorella Kaća (la croata Sanja Vejnovic), anche lei medico, con la quale può condividere i dettagli della sua malattia.

Berina è un’adolescente introversa che non mostra molte emozioni, ma che è ovviamente disperata e si affida a qualunque soluzione possibile per cercare di aiutare la madre, comprese la religione e la superstizione. Quando Jasna scopre un talismano che la ragazza ha nascosto sotto il suo cuscino, le urla: "È così che ti abbiamo cresciuto?!", a rivelare l’atteggiamento umanistico e addirittura scientifico di una famiglia la cui visione del mondo è fermamente basata sulla ragione, contro ogni pensiero magico.

Loncarevic mette a contrasto la breve storia d’amore di Berina con il religioso Tarik (Igor Skvarica), dopo essere caduta in trance durante in rituale sufi in una moschea. Ma anche se le intenzioni di Tarik sono serie, per Berina è solo un tentativo di fare i conti con la sua sessualità e con la lotta contro la tragedia familiare incombente.

La scena forse più forte del film mostra Mladen pieno di sensi di colpa per i suoi desideri sessuali, così spesso legati e amplificati dal dolore: l’uomo rifiuta le offerte di una collega, ma il fatto stesso che si trovi in una situazione simile è per lui il segno del tradimento della moglie e di sé. Un grande merito per la sequenza va al direttore della fotografia Oleg Mutu (figura chiave della Romanian New Wave, già nel film premiato a Sarajevo In Bloom [+leggi anche:
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) che sceglie con intelligenza angoli e primi piani, dividendo le scene con attenzione per massimizzarne l’effetto.

I personaggi del film parlano poco, e Loncarevic si affida sulle superbe capacità di tutto il cast di mostrare pensieri e sentimenti attraverso espressioni facciali e un linguaggio del corpo misurato. E se è il tour de force della prova di Furlan a guidare la narrazione, l’energia che scaturisce dalle performance sfumate ma potenti di Pikic e Djuric, oltre al contributo piccolo ma cruciale della riservata Vejnovic, danno al film la sua sostanza emotiva.

L’assenza di una colonna sonora allontana il melodramma da una storia così drammatica, e nel finale la memorabile scena che vede Pikic ed il simbolico (ma diretto) utilizzo diegetico della musica rafforza questa impressione.

With Mom è una co-produzione tra la bosniaca SCCA/Pro.ba, la tedesca Detailfilm e le slovene E-motion film/ Vertigo e Restart.

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