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ROMA 2013 Concorso

Sorrow and Joy: l’amore conquista ogni cosa

di 

- L’autobiografia del danese Nils Malmros su un tragico evento che ha cambiato la sua vita.

Sorrow and Joy: l’amore conquista ogni cosa

Una mattina, verso la fine del film — 26 anni dopo il tragico evento — Johannes e Signe parlano nel letto. “Hai fatto film sull’amore disperato alle scuole medie e superiori, quando hai iniziato a fare il regista, ma non su come si impara ad amare”, dice lei. E lui: “È un film che non potrò mai fare”.

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, 11° film del danese Nils Malmros è proprio quel film, il racconto di ciò che accade il giorno prima e dopo il 14 febbraio 1984, quando sua moglie, in stato psicotico, tagliò la gola alla figlia di nove mesi nella loro villa in un quartiere residenziale di Aarhus, mentre lui teneva un seminario in un college in Fionia.

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Signe viene condannata alle cure psichiatriche (la perizia psichiatrica modifica l’iniziale condanna alla detenzione). Tutti, però, si sentono colpevoli: Johannes, per aver lasciato la donna da sola con la bimba nonostante sapesse che non era al sicuro, la madre, che aveva promesso di restare con lei fino al suo ritorno, e suo padre, perché la sua malattia mentale — soffre di sindrome maniaco-depressiva — è un’eredità familiare (suo fratello si è suicidato).

Scritto e strutturato con intelligenza da Malmros e John Mogensen, Sorrow and Joy segue Johannes (Malmros: Jacob Cedergren) mentre arriva a casa — le luci in cucina sono spente, è successo qualcosa, e lo scoprirà poco dopo. Quando riesce a vedere la moglie (Helle Fagralid), un paio di giorni dopo all’ospedale psichiatrico, capisce che hanno davanti un percorso difficile.

Mentre insiste di non aver bisogno di supporto psichiatrico, incontra lo psichiatra forense (Nicolas Bro), al quale racconta la problematica relazione dall’incontro in un bar al matrimonio. Lui era un filmmaker, lei un’insegnante con un complesso di inferiorità rispetto alle doti intellettuali e i gusti di lui, gelosa delle lettere dei fan e dall’ovvia fascinazione delle sue giovani attrici.

Il film racconta gli alti e bassi del loro matrimonio e la felicità per l’arrivo di Maria — "Signe l’amava più di ogni altra cosa". Dopo 18 mesi di cure psichiatriche, la donna riprende il lavoro di insegnante, dopo una petizione dei genitori per riaverla.

Con pacata onestà — senza mai una nota falsa — e la delicata direzione di Cedergren e Fagralid in performance eccellenti, Sorrow and Joy è una storia commovente che mette seriamente alla prova le ghiandole lacrimali degli spettatori. Un ottimo gruppo — Bro, la madre di Signe (Ida Dwinger), l’attrice 15enne preferita di Johannes (Maja Dybboe), il suo avvocato (Søren Pilmark) — sostenuto dalla enfatica fotografia di Jan Weincke, contribuisce a offrire immagini della vita di Malmros ad Aarhus, seconda maggiore città danese. Non si dice mai esplicitamente — l’amore conquista ogni cosa — ma avrebbe potuto essere così, suonando sempre naturale. Una voce originale nel cinema danese: questo è Malmros al suo meglio.

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