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Inés París & Daniela Fejerman • Registe

Due donne, la stessa ambizione

di 

- Due donne, unite dalle stesse ambizioni, sfidano i tabù col sorriso sulle labbra

Se si potesse dare un volto all’idea della donna di polso, emancipata e moderna, sarebbe quello di Daniela Fejerman e di Inés París. Queste due donne, unite dalle stesse ambizioni, sfidano i tabù col sorriso sulle labbra.

Cineuropa: una prima curiosità inevitabile, prima di entrare nel vivo dell’argomento: perché avete intitolato la vostra commedia "Semen" (seme)?
Inés París: Semen è la storia di una goccia, una goccia col potere di cambiare l’esistenza di tutti i personaggi. Stamattina, il tassista che mi ha portato qui, mi ha detto che c’erano in giro dei nuovi manifesti sull’uscita di un film intitolato Semen, che non era proprio uno di quei "film per adulti", altrimenti non se ne sarebbero visti così tanti per la città. Questo dimostra chiaramente che abbiamo raggiunto il nostro scopo: Semen, una historia de amor è un titolo in due parti, e sebbene la prima può colpire lo spettatore, la seconda annuncia la svolta romantica che man mano prende il film.

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L’estetica del film richiama Amélie Poulain. Era nelle vostre intenzioni oppure ciò è spiegato dal comun denominatore dei temi che sono stati toccati?
Daniela Fejerman: avevamo in mente quel film come possibile riferimento estetico, cosa di cui abbiamo parlato con la troupe, ma nello stesso tempo desideravamo trovare uno stile che ci fosse proprio. Ciò che spesso emergeva dalle nostre discussioni è che amavamo l’estetica di Amélie Poulain, ma non il tono mellifluo e sdolcinato del racconto. Quel film è uno dei rari riferimenti visivi di cui abbiamo tenuto conto per Semen. In entrambi i casi, è interessante la ricerca – che caratterizza tutto il cinema europeo – di un’estetica diversa, perché non si può più continuare a fare cinema come lo si faceva negli anni ’80. Nella letteratura contemporanea, non troviamo più il realismo di quegli anni. Oggi non si raccontano più le stesse storie e di conseguenza occorre anche cambiare il modo in cui si raccontano. La Spagna è il paese ideale per questo tipo di esperienze perché, malgrado la penuria di mezzi di cui dispone l’industria cinematografica, si può contare su un certo numero di professionisti notevoli, capaci di realizzare immagini meravigliose.

Dopo il successo di A mi madre le gustan las mujeres ("A mia madre piacciono le donne"), avete deciso di lavorare di nuovo insieme. Squadra che vince non si cambia? Inés París: ci conosciamo da molti anni, sia a livello professionale che personale. Abbiamo entrambe la stessa formazione, essendo state attrici prima di diventare registe. Sono sette anni che scriviamo insieme sceneggiature per il cinema e soprattutto per la televisione, due mezzi che hanno lo stesso universo tematico, che ci rende felici e che fa al caso nostro.
Grazie a questi anni di collaborazione, possiamo dire di aver raggiunto un buon livello di comprensione reciproca. Comunque, non lavoriamo sempre insieme. Io e Daniela facciamo coppia fissa da sette anni, ma non escludiamo la possibilità di lavorare ciascuna per contro proprio nel prossimo futuro.

avete appena detto che non è facile fare cinema in Spagna. È forse vero due volte per due registe donne? Daniela Fejerman: Se sapessi...le abbiamo viste tutte, ma ormai è passata. Naturalmente il fatto di essere donna cessa di essere un problema nel momento in cui si diventa registe affermate; il difficile è quando lo si sta per diventare. Adesso, si può dire che abbiamo gli stessi problemi e gli stessi privilegi dei nostri colleghi uomini, né più né meno. Il fatto è che la strada per arrivare fin qua è stata molto dura, perché non è qualcosa che si può imparare. In Spagna le donne non sono educate in modo da poter esser loro stesse creatrici di qualcosa, e dirigere una squadra di tecnici professionisti. La donna imprenditrice è un concetto relativamente nuovo in questo paese; ancora oggi ci sono troppe poche donne con ruoli di responsabilità.


Biografia:

Inés París e Daniela Fejerman si sono diplomate rispettivamente in Filosofia e Psicologia. Entrambe sono state attrici teatrali prima di volgersi, una (Inès) verso la regia, l’altra (Daniela), verso la scrittura.
Sono undici anni che fanno coppia fissa, sia come sceneggiatrici in diverse serie televisive, sia nel cinema, come in Se quién eres di Patricia Ferreira.
Il loro primo lungometraggio, A mi madre le gustan las mujeres ("A mia madre piacciono le donne"), interpretato da Rosa María Sardá e Leonor Watling, ha avuto un grande successo di pubblico e di critica, anche a livello internazionale.
Semen, una historia de amor è il loro secondo film da registe.

Filmografia

2005 - Semen, una historia de amor
2002 - A mi madre le gustan las mujeres
1999 - Vamos a Dejarlo (cortometraggio)
1997 - A mí quien me manda meterme en esto (cortometraggio)

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