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Benjamin Renner, Vincent Patar e Stéphane Aubier • Registi

"Ci piace padroneggiare ogni dettaglio"

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- Il giovane regista Benjamin Renner si è unito a Vincent Patar e Stéphane Aubier per realizzare l'adattamento di Ernest et Célestine. Incontro a Cannes con il trio.

Il giovane regista francese Benjamin Renner si è unito ai belgi Vincent Patar e Stéphane Aubier (Panique au Village [+leggi anche:
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) per realizzare l'adattamento dei libri per ragazzi Ernest et Célestine [+leggi anche:
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intervista: Benjamin Renner, Vincent P…
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. Il film è stato presentato alla Quinzaine des réalisateurs di Cannes dove Cineuropa ha incontrato i tre autori.

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Cineuropa: Avete dovuto cercare un tono particolare per rivolgervi sia ai bambini che agli adulti?
Stéphane Aubier: Tutto è venuto in modo piuttosto naturale alla lettura della sceneggiatura di Daniel Pennac. Ci siamo imbarcati in un lavoro che prima di tutto ci avrebbe dovuto far divertire, nei limiti dello spirito dei libri originali e del rispetto dello sceneggiatore, ma senza chiederci davvero a chi il film fosse destinato.

Gabrielle Vincent, autrice dei libri per ragazzi, Daniel Pennac sceneggiatore e voi tre avete esercitato un'influenza sulla storia. Come avete conciliato tutti questi contributi?
Vincent Patar: Vi erano delle cose nella sceneggiatura che erano scritte molto bene, ma difficilmente trasferibili in animazione, se volevamo rimanere dinamici. Abbiamo dovuto adattare, modificare, riscrivere...

Benjamin Renner: Daniel Pennac ci ha affidato la sua sceneggiatura dandoci carta bianca per la realizzazione. Ma senza adattamento, avremmo perso alcune sue intenzioni. Prendi la scena della rapina così come è descritta nella sceneggiatura: è una lunga sequenza tipo Mission Impossible che sarebbe stata una parentesi troppo pesante nel tono generale del film. L'abbiamo trasformata mostrando l'esterno dell'edificio e delle ombre in movimento dietro le finestre, in modo da conservare l'idea senza alterare il ritmo generale.

Stéphane Aubier: Una grossa pressione veniva dal fatto che Gabrielle Vincent è sempre stata contro l'adattamento dei suoi libri. Le proposte che le erano state fatte fino ad allora non le erano piaciute. Per noi e per la produzione, era quindi importante rispettare lo spirito dei libri smarcandoci da quei tentativi infruttuosi. Tutta la squadra era appassionata dell'opera di Gabrielle Vincent e il nostro film è stato sempre concepito come un omaggio al suo lavoro.

Come avete lavorato sul movimento?
Benjamin Renner: Dall'inizio del progetto, ho cominciato a realizzare piccole animazioni in flash che poi ho mandato al produttore. Erano molto rudimentali, ma l'approccio delle posture di Ernest e di Célestine erano già quelle del film. Tutto è stato affinato successivamente, ma non troppo, per conservare un aspetto spontaneo su cui tutti eravamo d'accordo.

Per aiutare Benjamin, Vincent e Stéphane sono entrati nel progetto forti di un'esperienza nell'animazione che non corrisponde però alla tecnica utilizzata nel film...
Vincent Patar: Erano dieci anni che giocavamo con le nostre piccole figurine animate in stop motion per Panique au village e l'idea di tornare a una tecnica d'animazione tradizionale ci è piaciuta subito.

Stéphane Aubier: Non avevamo mai fatto animazione flash, è diversa pure dal disegno animato più antico che avevamo praticato nei nostri cortometraggi. Alla fine, tutti hanno imparato qualcosa da Ernest et Célestine.

Perché rimanete nell'animazione senza neanche considerare il live action?
Vincent Patar: Lo stop motion si avvicina al live action. Puoi posizionare la camera, cambiare angolazione se quella dello storyboard non funziona, come è successo tante volte per Panique au village, dove i plastici sembrano veri e propri set.

Stéphane Aubier: Bisogna dire che quando abbiamo un'idea, la associamo naturalmente a una forma d'animazione. Non vedo altro modo per tradurla. Sono cosciente che è un mestiere a parte, diverso da quello del regista dal vero che rischia più facilmente di perdere il controllo del suo film. Noi amiamo padroneggiare ogni dettaglio.

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