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Fernando Trueba • Regista

"La commedia è da condividere"

di 

- Il regista spagnolo Fernando Trueba presenta La reina de España, commedia corale, cinefila e storica con cui riprende i personaggi che ha reso popolari in La niña dei tuoi sogni

Fernando Trueba  • Regista
(© Lorenzo Pascasio)

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, atteso ritorno di Fernando Trueba all'universo e ai personaggi che ha reso popolare con La niña dei tuoi sogni, successo del 1998.

Cineuropa: È stato un grande piacere vedere il suo film stamattina in una proiezione destinata al pubblico giovane, alla Facoltà di Scienze dell'Informazione dell'Università Complutense.
Fernando Trueba: La reina de España è un film per sale molto affollate piuttosto che per quelle con poche persone. Nei cinema c'è sempre qualcuno con una risata speciale, che contagia gli altri: ciò è molto bello. Quando studiavo cinema, un amico veniva sempre con me alla Filmoteca e una volta, vedendo Il Navigatore di Buster Keaton, cadde a terra, in preda a un attacco di risate: la gente si alzò in piedi e smise di guardare lo schermo per guardare lui.

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Perché il cinema non smette di essere una specie di cerimonia...
Questo si sta perdendo, perché Sussurri e Grida puoi vederlo a casa, ma una commedia, di sera, da solo, è una tristezza: bisogna condividerla. Siamo tutti come autistici, con gli schermi dei cellulari e i computer: non si salva nessuno. 

Quando scriveva la sceneggiatura de La reina…pensava di abbracciare tutte le generazioni di spettatori?
Nessun calcolo: penso più a raccontare una storia bella e divertente. In questo film ho inserito cose che forse non tutti capiscono, ma non importa, devono starci, perché fanno parte dell'epoca raccontata, fino ad utilizzare espressioni degli anni '50 ormai desuete. I film devono informare e non solo divertire: bisogna anche imparare qualcosa; questo è il bello del cinema. 

Ma... l'umorismo invecchia?
Credo che ci siano tipi di umorismo che resistono al tempo, e altri che invecchiano. Guardando una commedia dei fratelli Marx si vede che per Groucho il tempo non è passato, ma per Harpo sì: oggi nutriamo per lui una simpatia un po' elaborata, ma Groucho è così trasgressivo, moderno e imprevedibile che resiste a tutto. Perché i pagliacci sono invecchiati molto, anche per i bambini ormai.

In La reina… descrive la storia di Spagna del secolo scorso, con questioni spinose, come la Valle dei Caduti.
Cerco di essere, pur nella commedia, didattico mentre dico le cose: questo campo di lavoro mi è stato molto utile per la storia e per un personaggio; non l'ho inserito nella sceneggiatura per ragioni ideologiche, ma narrative: mi dava grandi possibilità che lo portavano lì, in un posto in cui può succedergli un incidente, come a Mr. Magoo.

Il suo film è un omaggio ai comici?
Racconta di un gruppo e dei suoi rapporti di amicizia e, naturalmente, dell'amore per il cinema e la sua gente. Due dei film che più mi piacciono sul cinema nel cinema sono Effetto Notte, in cui girano un film senza importanza, e Ed Wood, sul peggior regista della storia, che faceva film deplorevoli, ma entrambi raccontano l'amore per la sua arte: il protagonista di quello di Tim Burton è un sognatore. Nel mio girano uno di quei film pseudo storici che a me non piacciono.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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