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Cristi Iftime • Regista

“Volevo fare un film ambientato nel presente, ma permeato di una certa nostalgia”

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- KARLOVY VARY 2017: Cineuropa ha incontrato il regista rumeno Cristi Iftime, che presenterà il suo primo lungometraggio, Mariţa, al concorso East of the West del festival di Karlovy Vary

Cristi Iftime  • Regista

Dopo aver partecipato con una serie di cortometraggi a numerosi festival, tra cui quelli di Berlino e di Cannes, Cristi Iftime fa il suo debutto con un lungometraggio intitolato Mariţa [+leggi anche:
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,, un dramma familiare/road movie che, dalle cime innevate delle montagne rumene, porta una ventata d'aria fresca al concorso East of the West del 52esimo Festival internazionale del cinema di Karlovy Vary (30 giugno-8 luglio). Di seguito, Iftime ci parla del lungometraggio e delle sfide che ha dovuto affrontare, ma anche di cosa significhi essere un regista alle prime armi in Romania. Mariţa verrà distribuito a livello nazionale in autunno.

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Cineuropa: All'inizio, Mariţa nasce come cortometraggio. Come mai alla fine è diventato un lungometraggio?
Cristi Iftime: Ho pensato che alcune caratteristiche dei personaggi principali dovevano e potevano essere sviluppate nel format del lungometraggio.

Il suo film è basato su fatti reali? Com'è stato lavorare con Anca Buja durante la stesura della sceneggiatura?
Così come tutti i miei film, anche questa pellicola è basata su fatti reali. Ma nel caso di Mariţa, gli scorci di vita reale su cui abbiamo costruito la nostra storia sono molto romanzati. Io e Anca lavoriamo così bene insieme che in realtà non abbiamo avuto bisogno di alcun metodo di lavoro. Entrambi abbiamo scritto quello che pensavamo ci venisse meglio.

Tra gli altri aspetti, il film è notevole grazie anche alle interpretazioni degli attori. Com'è riuscito a ottenere una recitazione impeccabile, anche con riprese lunghe nove minuti?
I complimenti vanno fatti prima di tutto agli attori. Io non ho fatto altro che insistere durante le prove, in modo che continuassero a provare e riprovare.

Qual è stata la parte più impegnativa di questo progetto?
Volevo fare un film ambientato nel presente, ma permeato di una certa nostalgia; un continuo rimando a eventi passati, senza però utilizzare la tecnica del flashback. Ed è stata questa la parte più difficile. Le sfide lanciate dalla messa in scena e la gioia di girare in mezzo al nulla hanno distolto la mia attenzione da questioni pratiche all'ordine del giorno.

In Romania la legge sul cinema non favorisce i registi e i produttori alle prime armi. Qual è la prima cosa che cambierebbe?
L'industria cinematografica dovrebbe essere il più possibile variegata e dinamica, e questo è possibile soltanto quando la creazione di nuove voci viene incoraggiata in maniera continuativa. Credo quindi che il Romanian National Film Center dovrebbe organizzare dei bandi di concorso per i registi in erba e alle prime armi.

Sta progettando un nuovo lungometraggio? Di cosa parlerà?
Al momento sto montando un cortometraggio intitolato Pimples on the Chest e sto sviluppando un lungometraggio che parla di un uomo libero che va incontro a una serie di sconfitte contro chi gli sta vicino e alla fine deve affrontare il fatto di poter perdere la propria libertà.

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(Tradotto dall'inglese)

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