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George Ivanov • Stockholm International Film Festival

Aiutiamo gli emergenti svedesi a trovare una nicchia nel mercato nordico e internazionale

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Lo Stockholm International Film Festival è divenuto una piattaforma efficiente per i cineasti emergenti svedesi e internazionali. Oltre 180 titoli da 50 paesi vengono proposti dal 17 al 28 novembre. Abbiamo incontrato nel corso della serata di apertura il Programme Manager George Ivanov.

Cineuropa: Qual è la differenza fra Stockholm Film Festival e gli altri grandi festival scandinavi, come quello di Göteborg?
George Ivanov: Göteborg è dedicato alle produzioni nordiche, mentre noi ci concentriamo su quelle internazionali e nordiche che hanno un potenziale internazionale. Data la nostra capacità di attrarre nomi internazionali, quest’anno Gus van Sant [che ha ricevuto lo Stockholm Visionary Award] e Holly Hunter [Presidente di giuria], e le interviste Face2Face con registi e talenti, Stoccolma attira molto pubblico [130.000 visitatori nel 2009].

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Diamo anche spazio ai nuovi registi, che sono il 40% nella nostra programmazione. Una nostra vecchia iniziativa, la “1 Km of Film scholarship” ha aperto le carriere di nuovi registi, e con Work in Progress vogliamo aiutare gli esordienti svedesi a trovare una nicchia nel mercato nordico e internazionale.

I vostri 11 Work in Progress includono quest’anno nomi affermati come il norvegese Pål Sletaune, col suo nuovo thriller Babycall con Noomi Rapace, e pellicole sperimentali come We R Animals, animazione in stop motion di Thobias Hoffmen. Quali sono i vostri criteri di selezione?
Diamo priorità, come detto, ai talenti emergenti e ai progetti attraenti per il mercato internazionale, fra i quali Losers di Mattias Johansson Skoglund e Markus Marcetic, e Katinka Kalas di Levan Akin, regista del premiato corto The Last Things. Ai Work in Progress dell’anno scorso abbiamo presentato un footage di Easy Money [+leggi anche:
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e organizzato un seminario sul cinema noir svedese con Variety. Il film ha ottenuto l’attenzione internazionale.

Con Easy Money e la serie Millennium, è l’età dell’oro del cinema svedese, con film in grado di trovare un loro pubblico anche fuori dalle regioni nordiche. Negli anni ’90, solo uno o due registi svedesi avrebbero potuto avere una carriera internazionale, mentre gli altri facevano film locali. Oggi la nuova tendenza svedese è esportare talenti e registi.

Questo è uno dei temi dei vostri panel per l’industria: Svedesi sulla Scena Internazionale.
Sì, alcuni dei nostri registi, come Mikael Håfström e Måns Mårlind e Björn Stein presentano nella sezione Open Zone i loro ultimi film in inglese, Shanghai e Shelter. Mårlind e Stein hanno anche un nuovo progetto americano, il quarto capitolo della serie Underworld. I registi erano a Stoccolma cinque anni fa con Storm [+leggi anche:
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Quali sono i punti di forza di questa edizione?
Prima di tutto, siamo felici di accogliere Gus van Sant, che riceverà il Visionary Award, Bob Murawski, tra i montatori di The Hurt Locker, che discuterà di una nuova tecnica per sviluppare film su laptop, e la documentarista Lucy Walker.

Abbiamo anche interessanti focus sulla Politica Estrema nel Cinema, tema di un seminario con i registi Chris Morris (Four Lions [+leggi anche:
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), Romain Gavras (Our Day will Come), Erik Gandini (Videocracy [+leggi anche:
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), Moa Jumström e Ingrid Holmberg (Thank You, Goodbye, Go Home).

Abbiamo anche varie anteprime mondiali di debutti svedesi, come Four More Years di Tuva Magnusson, ed il dramma psicologico Fuerteventura di Mattias Sandström.

Avete già testato nuovi canali di distribuzione con l’iniziativa Telia — Festival on Demand. Ci racconta qualcosa della nuova collaborazione con Cinando?
Vogliamo che i film del festival si aprano ai buyer mondiali e portare l’industria nel festival. Abbiamo molti lungometraggi in cerca di distributori e rivenditori, e sentivamo che Cinando era lo strumento ideale. Abbiamo selezionato dieci pellicole internazionali che avranno la loro anteprima europea, internazionale e mondiale al festival e saranno disponibili per lo streaming online. Tra i film ci sono gli svedesi Fuerteventura di Sandström e 100 years of Evil di Erik Eger, l’irlandese/britannico All Good Children [+leggi anche:
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di Alicia Duffy, lo statunitense Night Catches Us di Tanya Hamilton e Preludio del messicano Eduardo Lucatero.

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