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Antonio Morabito • Regista

Il venditore di medicine, vittima e carnefice

- Al Festival di Roma 2013 il regista ci parla del suo film d'inchiesta sullo strapotere dell'industria farmaceutica, interpretato da Claudio Santamaria

Antonio Morabito • Regista

Come il Willy Loman di Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller, Bruno è disposto a tutto pur di mantenere il suo posto di lavoro e uno stile di vita fatto di bisogni materiali. È un informatore medico e il suo compito è di  corrompere medici e farmacisti per spingere i prodotti del colosso farmaceutico per il quale lavora. Interpretato da un convincente e concitato Claudio Santamaria affiancato da Isabella Ferrari, Il venditore di medicine [+leggi anche:
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intervista: Antonio Morabito
scheda film
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, fuori concorso al Festival del Film di Roma, è un piccolo film d'inchiesta sullo strapotere dell'industria farmaceutica. "Mi è piaciuto molto The Constant Gardner - dichiara a Cineuropa il regista Antonio Morabito - ma mi sono sentito protetto dalla distanza, perché è un film d'inchiesta che fa vedere questi grandi meccanismi a livello dei vertici. Io volevo mostrare che noi quei sistemi ce li abbiamo in casa, nello studio del nostro dottore".  Per sferrare un pugno dello stomaco dello spettatore, il regista resta con la macchina da resa appiccicata al personaggio come un'ombra, facendogli pressione in un crescendo in cui ogni confine morale viene superato e persino la famiglia viene trascurata e danneggiata. 

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Cineuropa: Come è stato costruito il personaggio di Bruno?
Antonio Morabito: "È una persona che, all'interno di una situazione di corruzione dilagante, non rappresenta uno degli artefici, ma piuttosto una vittima di questo ingranaggio creato dai vertici. Questo problema è vicinissimo a noi, non stiamo parlando dei grandi soprusi che le multinazionali del farmaco fanno nel Sud del mondo, ma del nostro medico di fiducia.

Il film nasce dunque da un'esigenza di denuncia?
"Nasce dall'esperienza personale perché io purtroppo mi sono trovato con la necessità di trovare un farmaco per una malattia rara che colpì mio padre, prima che questo farmaco fosse messo in commercio in occidente. Vengo da una famiglia di medici, ho sempre visto la malattia e il farmaco come un qualcosa di regolato dall'etica. Ho provato a interessarmi personalmente al perché quel farmaco non entrava nel mercato e perciò ho scavalcato nel collegamento che c'è tra la sanità e la farmaceutica, per vedere tutti le fasi produttive di un farmaco. Mi si è aperto un mondo. Ho conosciuto tanti informatori delle più disparate case farmaceutiche, ma anche medici che operano nel settore, e purtroppo sottolineo che non si tratta solo di poche 'mele marce'". 

Il venditore di medicine è prodotto dalla Classic di Amedeo Pagani con la svizzera Peacock Film di Elena Pedrazzoli, con il contributo del Mibact-DGC e DFI e il sostegno di Eurimages, Apulia FC e il Fondo regionale del Lazio. L'uscita è prevista per fine gennaio 2014 con Istituto Luce - Cinecittà.

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