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Irasj Asanti • Regista

“La mia costante preoccupazione è quella di essere autentico e sincero”

di 

- Cineuropa incontra il regista norvegese Irasj Asanti il cui primo lungometraggio Høvdinger verrà distribuito domani nelle sale cinematografiche norvegesi

Irasj Asanti  • Regista

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, primo lungometraggio del regista norvegese Irasj Asanti,ha già ricevuto il consenso dei media grazie alla presenza nel cast, un po’ inaspettata, di John Carew, il famoso giocatore di calcio. Il film d’azione prodotto da Asanti e distribuito da Europafilms è girato a Oslo, e grazie all’utilizzo di una telecamera portatile vengono ripresi una serie di eventi ambientati nelle zone più difficili della capitale norvegese.

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Cineuropa: Perchè Carew?
Irasj Asanti:
mi serviva qualcuno con un buon fisico ed essendo John un mio caro amico ho subito pensato a lui per questo ruolo. Tuttavia, non l’ho scritturato immediatamente. Ha fatto diversi tentativi poiché in Høvdinger ci sono diversi ruoli da interpretare, non solo scene d'azione ma anche relazioni complesse e scene romantiche; Carew ha davvero talento come attore e io ne sono rimasto colpito.

Ha accettato, come gli altri membri della squadra, di prendere parte a questo progetto pro bono publico basato su crediti e lavoro volontario, entrando a far parte di un gruppo molto onesto, amichevole e generoso.

Si fidano tutti di me. Ho già lavorato con molti di loro durante le riprese del mio cortometraggio sui matrimoni forzati, Into My Darkened Home, presentato in molti film festival. Vorrei ringraziare i miei più fidati collaboratori, i fotografi Tor Egil Scheide e Kristian Myklevold, ed il tecnico del suono Henrik Pedersen che si è occupato del montaggio.

Lei ha anche scritto il copione del film.
Sì, mi sono serviti tre mesi e ho lavorato con Lasse M. Johannessen. Il copione non era completo ma ciò mi è servito per avere più libertà durante le riprese. Sapevo comunque cosa volevo ottenere e agli attori non era permesso cambiare i dialoghi.

Se si ha un sogno, un progetto in cui si crede, si deve imparare a essere più esigenti. Le lingue parlate nel film sono il norvegese, l’inglese e l’albanese poiché la mafia albanese è al centro della storia. Il ruolo chiave è interpretato da Anderz Eide, ed io avrò una piccola parte nei panni dell’amico inaffidabile.

É una storia inventata?
Con qualche elemento vero sì, perché se è vero che il mio intento è quello di intrattenere il pubblico, voglio essere comunque autentico e sincero. L’audio multicanale aiuta nelle scene e insieme alla colonna sonora di Thomas Leypoldt rappresenta uno strumento molto potente. Ho inoltre deciso di limitare l’uso del nero e del bianco per permettere ai colori più scuri di intensificare l’atmosfera sinistra. Non abbiamo usato né effetti speciali né make-up. Ovviamente ho tentato di analizzare la questione ma, senza soldi, non c’era nessuna possibilità di progettare una ricostruzione.

Ho quindi trascorso molte notti vicino a stazioni di polizia e all’uscita del pronto soccorso filmando il viavai di furgoni e ambulanze in modo da catturare l’essenza di quei momenti e rendere tutto il più realistico possibile. Si deve usare l’ingegno quando non si hanno mezzi economici a disposizione.

Sono durate molto le riprese?
Sei mesi e quasi sempre all’aria aperta. Non è sempre stato semplice organizzare un programma da seguire anche perché Carew aveva altri impegni. È stato fondamentale rimanere concentrati e seguire il piano. Fortunatamente era tutto molto chiaro nella mia testa. Notte dopo notte io e Henrik montavamo le scene girate durante il giorno; un lavoro di grande pazienza e stamina ma allo stesso tempo un’esperienza molto costruttiva.

Lei ama le sfide
Sì è vero, non mi scoraggio mai. Sono molto sportivo, pratico le arti marziali e questo mi permette di formare gli attori e seguirli nelle scene di lotta. Ho iniziato a lottare per la sopravvivenza quando ero molto piccolo: avevo infatti solo una settimana di vita quando la mia famiglia dovette lasciare la mia terra d’origine, l’Iran, durante la rivoluzione.

Abbiamo raggiunto l’Iraq dove siamo rimasti come rifugiati fino al mio decimo compleanno; vivevamo in un campo dove l’unica distrazione era una televisione in bianco e nero che trasmetteva quasi esclusivamente film americani. La mia passione per il cinema iniziò proprio così. Ammiro Martin Scorsese e Michael Mann, e i miei attori preferiti sono, tra gli altri, Robert de Niro, Al Pacino and Matt Damon.

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(Tradotto dal francese)

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