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Giuria • Festival di Cannes 2016

"Non siamo dei politici"

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- CANNES 2016: Il presidente della giuria del concorso, George Miller, e i suoi giurati hanno svelato alla stampa le loro impressioni sul processo di valutazione delle opere

Giuria • Festival di Cannes 2016
(g-d) Arnaud Desplechin, Kirsten Dunst, Laszlo Nemes, Vanessa Paradis, Donald Sutherland, George Miller, Katayoon Shanabi, Mads Mikkelsen, Valeria Golino (© M. Petit / Festival de Cannes)

Euforia mediatica e conferenza stampa affollata questo pomeriggio sulla Croisette per la giuria della competizione del 69° Festival di Cannes. Il presidente George Miller ha risposto alle domande dei giornalisti accompagnato dagli otto membri della sua giuria: Kirsten Dunst, Valeria Golino, Vanessa Paradis, Katayoon Shanabi, László Nemes, Arnaud Desplechin, Mads Mikkelsen e Donald Sutherland (che ha dato spettacolo a colpi di battute ben riuscite). Alcuni estratti.

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Secondo Woody Allen, le grandi opere sono incomparabili ed è impossibile metterle a confronto. Che cosa ne pensa e come assolverà al suo ruolo di giurato?
George Miller: E’ soprattutto una bella occasione per vedere film nuovi e diversi, guardarli e soppesarli con gli altri membri della giuria che sono tutti appassionati di cinema. Cannes è molto importante per il cinema perché vi si scoprono film da diverse parti del mondo. Certo, è difficile valutare i meriti rispettivi dei film, ma il lato molto positivo della cosa è la gioia immensa di essere qui per celebrare il cinema.

Kirsten Dunst: Abbiamo bisogno di festival come Cannes per promuovere i film e i cineasti. Altrimenti, dove saremmo? Non avremmo che blockbuster.

Valeria Golino: E’ impossibile dire che un film è migliore di un altro in assoluto. Ma assegnare un premio non è giudicare il valore assoluto, è solo una questione di circostanze. Mettere a confronto i film non è facile, ma fa parte del gioco. La cosa importante è riuscire ad arrivare a una decisione equilibrata e assumersene la responsabilità, anche in caso di disaccordo.

Arnaud Desplechin: Non si tratta di giudicare, ma di entusiasmarsi e di condividere questo entusiasmo con il pubblico.

Mads Mikkelsen:Uno dei principali ostacoliè che ognuno di noi ha un approccioal cinemaspecifico. Alcuni sono registi, altri interpreti… Bisogna riuscire a ridiventare un semplice spettatore e guardare i film con occhi nuovi.

I palmarès cannensi divergono talvolta dalla ricezione generale dei film sulla Croisette. Terrete conto della vox populi?
G.M.: Migliaia di persone possono avere un parere su un film o l’altro. Noi siamo un piccolo gruppo, ci siamo appena incontrati e creeremo la nostra dinamica, discuteremo, dibatteremo. Fa parte del mistero di Cannes. Penso che sarebbe un errore tenere conto dei diversi punti di vista, dei critici o dei semplici spettatori: non siamo dei politici! Ad ogni modo, saremo molto rigorosi e molto sinceri.

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(Tradotto dal francese)

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