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Pascal Diot • Direttore, Venice Production Bridge

"Siamo in un periodo di transizione"

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- Pascal Diot, direttore del Venice Production Bridge, parla a Cineuropa del nuovo mercato e delle tendenze attuali del settore

Pascal Diot  • Direttore, Venice Production Bridge

Con il Venice Production Bridge, il Venice Film Market mette in risalto la sua sezione Gap-Financing Market, dove saranno presentati diversi progetti di realtà virtuale (VR) per la prima volta. Inoltre, a Venezia si discuterà del finanziamento dei settori culturali e creativi e del futuro del cinema, come sottolinea Pascal Diot, direttore del Film Market.

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Cineuropa: Il Venice Production Bridge è una risposta alle nuove tendenze del settore?
Pascal Diot: Il Venice Gap-Financing Market era già stato creato a questo scopo, per colmare un vuoto nel settore, poiché il suo concetto si basa sul finanziamento dell'ultimo 30% di un budget. Tutti gli altri mercati di co-produzione sono incentrati sullo sviluppo, ma basta chiedere a qualsiasi produttore, e risponderà che adesso trovare i soldi per il completamento è difficile quanto trovare i fondi necessari per lo sviluppo di un progetto. 

Per la prima volta, saranno presentati anche progetti di realtà virtuale al mercato. C'è un numero crescente di registi che sperimentano con il VR?
Sì, e non si limita ai giovani talenti; anche i registi più esperti sono interessati a questa nuova forma di cinema, poiché tutto dev'essere ancora inventato, come le nuove strutture narrative e vi sono anche problemi tecnici da risolvere... 

Come si svolgerà il pitching dei progetti?
Il 2 settembre nello Spazio Incontri dalle 9,30 alle 11,30, abbiamo organizzato una presentazione speciale di pitching per i 15 progetti innovativi, tra cui quelli in VR e, naturalmente, i realizzatori dei progetti mostreranno delle anteprime. 

Come vede il futuro prossimo del cinema? Grazie alla rivoluzione digitale, ci sarà un nuovo equilibrio tra i film per le sale, le serie TV e web, e i film in VR?
Siamo in un periodo di transizione, e continueremo a produrre film per le sale per alcuni anni a venire, ma credo che il numero di tali film diminuirà rapidamente. Ci sarà una maggiore attenzione verso i film d'intrattenimento e commerciali, in contrasto con il circuito dei festival, che sarà l'unica porta d'ingresso per i film d'autore e d'essai. D'altra parte, la produzione di serie TV e web nonché di film VR aumenterà, ma saranno trasmessi tramite altre piattaforme, quali tablet, smartphone, dispositivi e visori VR.

Quali sono stati i risultati dei progetti presentati al Venice Gap-Financing Market negli ultimi due anni?
Tra i titoli delle ultime due edizioni, Vergine Giurata [+leggi anche:
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ha partecipato in competizione a Berlino nel 2015, Peace to Us in Our Dreams [+leggi anche:
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ha fatto parte della Quinzaine des réalisateurs nel 2015, La Prima Luce [+leggi anche:
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è stato ai Venice Days nel 2015, Interruption [+leggi anche:
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era alla Orizzonti nel 2015, Bang Gang [+leggi anche:
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a Toronto nel 2015, Letters from War [+leggi anche:
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ha preso parte alla Settimana della Critica nel 2016, e per Venezia quest'anno abbiamo Monte [+leggi anche:
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fuori concorso e The Eremites [+leggi anche:
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nella sezione Orizzonti. Devo dire che l'85% dei progetti sono stati completati e fatti uscire in almeno un territorio.

Che tipo di servizio e supporto offre il Venice Film Market ai distributori e alle società di vendite estere?
Prima di tutto, offriamo loro uno spazio dedicato, l'Industry Club, che è aperto solo ad agenti di vendite, distributori e produttori. A parte la proiezioni di mercato (per le quali vi sono due sale quest'anno) e la Digital Video Library, offriamo agli agenti di vendite un prezzo scontato per l'accreditamento se sono membri di Europa International, e invitiamo un certo numero di distributori per quattro sere.

Quali eventi di settore ci saranno quest'anno?
Come ogni anno, presenteremo sei lavori in corso provenienti da Africa e Medio Oriente nella sezione Final Cut a Venezia, e una nuova iniziativa dal titolo Book Adaptation Rights Area. Quest'evento di due giorni consentirà a 15 case editrici di tutto il mondo di incontrare i produttori al fine di consentirgli di presentare i loro nuovi titoli, nonché il loro catalogo. A parte il party VPB, che è il luogo perfetto per il networking, abbiamo organizzato, insieme con MEDIA e la Commissione Europea, un Forum del Cinema Europeo, che proporrà diverse conferenze sul finanziamento dei settori culturali e creativi, e sul futuro del cinema.

Come vede il futuro del Festival di Venezia? Svilupperete nuovi progetti per i mercati futuri?
Svilupperemo sempre e porteremo avanti nuovi servizi sulla produzione, e il nostro obiettivo è quello di consolidare il Venice Production Bridge come una piattaforma unica e imperdibile per i produttori.

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(Tradotto dall'inglese)

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