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Olivier Père • Direttore di Arte France Cinéma

"Il cinema d'autore non è riservato a una nicchia"

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- Olivier Père, direttore di Arte France, ci parla del 1° ArteKino Festival e analizza lo stato del cinema d'autore europeo

Olivier Père  • Direttore di Arte France Cinéma
(© Bertrand Noel)

Incontro con Olivier Père, direttore cinema di Arte France dal 2012 (dopo esser stato il delegato generale della Quinzaine des réalisateurs dal 2004 al 2009, poi direttore artistico del Festival di Locarno dal 2010 al 2012), in occasione del primo ArteKino Festival (dal 30 settembre al 9 ottobre 2016 - vedi articolo), che offre 50 000 posti al pubblico europeo per scoprire 10 film.

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Cineuropa: Come si colloca ArteKino Festival nell'ambito del suo sostegno alla produzione tramite Arte France Cinéma?
Olivier Père: È un altro modo di supportare, di testimoniare il nostro entusiasmo per alcuni registi e un certo tipo di film. Crediamo di fare già molto per la creazione cinematografica con le nostre co-produzioni e la nostra programmazione in onda. Ma ArteKino Festival è un complemento, un altro modo di far vedere il cinema europeo, di promuoverlo. E si unisce inoltre alle nostre iniziative in campo digitale, in particolare con la piattaforma Arte Cinéma

Arte France Cinéma investe ogni anno in co-produzioni e pre-acquisti circa €10 milioni per 25 film (news). Come lo gestisce?
Abbiamo la fortuna di prendere in considerazione una vasta gamma di progetti in Francia, in Europa e nel mondo. Ma ci concentriamo solo su una certa categoria: il cinema d'autore, arte-e-essai, indipendente. Al momento, riusciamo a mantenere un equilibrio tra gli autori noti e gli emergenti. È vero che possiamo sembrare molto selettivi, ma privilegiamo quelli che ci sembrano i migliori film, i più ambiziosi, i più originali. Tuttavia, in occasione di eventi come ArteKino Festival, possiamo esprimere il nostro sostegno a film che, per un motivo o un altro, non sono stati supportati da Arte France Cinéma. 

Qual è la sua analisi dello stato di salute del cinema d'autore europeo?
È artisticamente forte, ma economicamente fragile, soprattutto per la sua diffusione. In Francia c'è ancora posto per questi film. È un posto che deve essere difeso e che a volte è minacciato, ma possono uscire, anche in modo modesto. In altri Paesi europei, il cinema nazionale, il che è ancora peggio per il cinema europeo, fa molta fatica a raggiungere gli schermi. Eppure, i grandi e i giovani autori europei esistono sulla mappa del cinema mondiale. Basta vedere la loro rappresentazione ai festival, l'importanza dei grandi film di autori europei o la comparsa di giovani registi. C'è del fermento attualmente in Italia, da diversi anni la Romania propone un cinema forte, vi sono registi portoghesi di talento da diverse generazioni, ed è lo stesso in molti altri Paesi. Ma questi registi hanno reali difficoltà a finanziare i loro progetti e anche la diffusione è complessa. Come può questo cinema continuare a raggiungere le sale e il pubblico? Con ArteKino Festival, non vogliamo competere o sostituirci ai circuiti già esistenti, perché Arte è molto legato alla fruizione dei film nelle sale. Si tratta di dare una maggiore notorietà ad alcuni film in territori in cui magari non ce l'hanno, e di renderli più visibili al pubblico. In alcuni Paesi, è una nuova forma di anteprima, di promozione dei film prima della loro uscita in sala. Ma in molti altri, perché si parla di 44 Paesi in Europa, è un modo per permettere agli spettatori di avere la possibilità di vedere film di cui hanno sentito parlare. E ciò riguarda anche professionisti, distributori, critici, blogger, tutti coloro che influenzano la vita di un film, per aiutare la sua diffusione a livello nazionale. 

Qual è la sua opinione sui cambiamenti del paesaggio della distribuzione e il loro impatto sull'esposizione del cinema d'autore?
Per adesso, i nuovi supporti non hanno rivoluzionato l'accesso o il consumo dei film, ed è ancora più evidente per il cinema d'autore. Da cinefilo, sono molto attento all'accompagnamento editoriale dei film. Nelle sale, ai festival o sulle piattaforme digitali, bisogna favorire il riconoscimento di film e autori o un più ampio accesso del pubblico. Notiamo tuttavia che certi film d'autore considerati difficili ottengono successo, grazie anche al loro passaggio in onda in prima serata. C'è tutto per valorizzare film d'autore esigenti, audaci e la cui bellezza può godere di diversi tipi di spettatori. Bisogna dimostrare che il cinema d'autore non è riservato a una nicchia e che possiamo sostenerlo e diffonderlo ad un pubblico più ampio possibile.

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(Tradotto dal francese)

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