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Etienne Ollagnier • Distributore

“Proteggere i cinema, non è solo una questione economica”

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- Etienne Ollagnier, produttore di Jour2Fête e copresidente del Syndicat des Distributeurs Indépendants, discute la riforma della cronologia dei media

Etienne Ollagnier • Distributore

Etienne Ollagnier, produttore di Jour2Fête e copresidente del Syndicat des Distributeurs Indépendants (SDI), ci dà il suo punto di vista sulla riforma della cronologia dei media (lo scaglionamento dei tempi di diffusione dei film sui vari supporti, dopo la loro uscita nelle sale), un argomento dibattuto oggi a Digione dai professionisti francesi riuniti ai 27i Incontri cinematografici, organizzati a Digione da L'ARP (leggi le notizia e le interviste a Mathieu Debusschère qui e a Xavier Rigault qui).

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Cineuropa: Qual è la posizione dello SDI su eventuali modifiche alla cronologia dei media?
Etienne Ollagnier: Noi siamo d'accordo con gli esercenti e del tutto favorevoli al mantenimento della loro finestra di quattro mesi, per difendere le sale stesse, ma anche perché i film d'essai e sperimentali che distribuiamo tendono a girare a lungo nelle sale. Per quanto riguarda i regimi di deroga in discussione, soprattutto l'idea per cui i film che non vanno bene nelle sale potrebbero uscire prima in video, riteniamo che le proposte fatte finora non corrispondano alla realtà del mercato. Ad esempio, Jour2Fête si occupa anche di DVD e non potrebbe decidere improvvisamente, dopo tre settimane dall'uscita di un film nei cinema, di anticiparne l'uscita in DVD, perché bisogna organizzare gli stock nei negozi con mesi di anticipo. Inoltre, in generale, siamo più propensi a rimandare l'uscita in video, che a ridimensionare a tre mesi la finestra di sfruttamento.

Cosa ci dice a proposito delle uscite VoD geolocalizzate?
Non si tratta di rifiutare il progresso, ma di aprire alcune città al VoD mentre altre ne resterebbero fuori. Questo sarebbe molto complicato perché la rete dei cinema in Francia è molto densa e si rischierebbe di entrare in concorrenza con un cinema vicino, che magari vuole ancora tenere il film in sala. Appare impossibile strutturare una tale logica di eccezioni, e aggiungere clausole che specifichino “nelle città con meno di tot abitanti, a condizione che il film abbia avuto meno di tot spettatori...” non mi sembra proprio fattibile. Non bisogna neanche dimenticare che più che per l'accesso, un film funziona se si ha voglia di vederlo. Ora, i film che le persone vogliono vedere subito, sono i film che tutti vogliono vedere subito, dunque basta che lo spettatore si muova un po'. A meno che, ovviamente, non si ritenga che i cinema non siano importanti... Ma allo SDI, noi pensiamo che i film si vivificano nelle sale, e questo vale ancora di più per la nostra tipologia di film, che sono film a soggetto: non è affatto la stessa cosa vederli a casa o vederli al cinema! Proteggere i cinema, per noi, non è solo una questione economica, ma ha un valore civile perché vediamo che in molti paesi europei dove i cinema vanno scomparendo, emergono altri problemi...

E per le altre finestre?
Siamo favorevoli allo sblocco della finestra VoD e, in cambio, a una riflessione sullo spostamento in avanti di certe finestre TV, ma ad alcune condizioni. Siamo anche abbastanza favorevoli, in caso di mancata vendita del film alla TV, all'avanzamento della finestra di altri canali di diffusione: se dei film non vengono acquistati da Canal+ o Orange, e se altri canali vogliono trasmetterli prima, questo per noi va bene. Al contrario, siamo contrari all'idea di anticipare la finestra di film per i quali i canali hanno corso un gran rischio. Questa sulla cronologia è una discussione complessa perché si ragiona in termini generali, mentre tutti i film sono diversi. Un blockbuster francese, un film d'autore proveniente dall'estero o un documentario non hanno tutti lo stesso esito nelle sale, in DVD, in VoD, ecc. Ciò rende estremamente difficile ottenere consenso. In generale, siamo contrari a tutto ciò che minaccia la diversità. Pensiamo anche che ci siano delle problematiche molto più importanti: la creazione di contenuti, il suo costo, la sua redditività, ciò che gli spettatori si aspettano e quello che i professionisti danno loro.

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