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SUNDANCE 2018 Concorso World Cinema Documentary

Lorna Tucker • Regista

“Vivienne Westwood è la protagonista più riluttante con la quale abbia mai lavorato”

di 

- Lorna Tucker, un’ex modella diventata regista, debutta con un film documentario sulla stilista anticonformista Vivienne Westwood, Westwood: Punk, Icon, Activist

Lorna Tucker  • Regista

Partendo da Vivienne Westwood che chiede il perché venga realizzato un film su di lei e dice di non volere che si scavi nel suo passato, la regista Lorna Tucker riesce in un modo o nell’altro a portare la stilista a raccontare storie sui Sex Pistols e su Malcolm McLaren, e la sua scalata verso il successo nel mondo della moda, oltre la sua recente campagna ambientale. Ulteriori interviste sono state fatte anche al team e al marito della Westwood. Dopo la première di Westwood: Punk, Icon, Activist [+leggi anche:
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intervista: Lorna Tucker
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(uscito nel Regno Unito oggi 23 marzo) al Sundance Film Festival, Westwood ha condannato su Instagram il film, cosa che sembra rafforzare l’ottimo lavoro fatto da Tucker nel portare questo lato secondario e intrigante della Westwood sul grande schermo. 

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Cineuropa: Vivienne Westwood sembra essere una protagonista davvero riluttante…
Lorna Tucker:
Lo è. E’ la protagonista più riluttante con la quale abbia mai lavorato o con la quale probabilmente mai lavorerò. Ma in realtà ho voluto che trasmettesse qualcosa nel film – quest’insolenza per cui non le importa se si realizza un film su di lei. Tutto ciò che le importa è salvare il mondo. Ciò che ho cercato di fare è stato mostrare al mondo perché il suo tentativo di salvarlo è così importante. Ho voluto mostrare tutto ciò che l’ispira, e anche quanto lei possa essere complicata e spassosa, infatti è stato difficile per la realizzazione del film ma anche divertente.

Quindi, in primo luogo, cosa le ha fatto dire di sì al documentario? E’ stato per un rapporto che avevate instaurato in precedenza?   
E’ successo perché ci siamo incontrate un paio di volte nel corso degli anni, e per il fatto che lei mi ha davvero ispirato e istruito sulle problematiche ambientali. E’ una persona abbastanza motivante e ostinata, e istintivamente tutto ciò mi ha fatto venir voglia di realizzare un film su di lei. La sua sola presenza in un film in questo momento della sua vita rappresenta un mezzo per lanciare il suo messaggio sul cambiamento climatico e sull’ambiente.  

Quanto tempo avete trascorso con lei e con il suo staff?
Ci sono voluti quattro anni per realizzare questo film, ma non abbiamo girato ogni giorno. In primis, era autofinanziato e facevamo una scappatina quando potevamo. Qualche volta ero solo io con la videocamera e qualche volta veniva anche l’operatore di ripresa. Ha richiesto un po’ di tempo e c’è voluto del tempo per guadagnare la fiducia non solo di Vivienne e di suo marito, Andreas, ma anche di tutto il suo staff. Non volevo che si trattasse di un film sulla moda, volevo dare quel senso di famiglia e cosa li motiva. Il modo per farlo è stare attorno così tanto da farli dimenticare che sei lì, ed è ciò che si verifica quando accade qualcosa di magico.

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(Tradotto dall'inglese da Francesca Miriam Chiara Leonardi)

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