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Mimoun Oaïssa • Attore

Shooting Star 2006 - Paesi Bassi

di 

Mimoun Oaïssa è il candidato olandese agli Shooting Stars 2006. Nato in Marocco nel 1975, ha studiato recitazione ad Asmterdam e New York. E’ stato l’ispiratore, nonché il protagonista, della tragicommedia multiculturale Shouf Shouf Habibi! (tra i “Dieci film da vedere del 2004” selezionati da Variety), che gli ha fatto vincere il premio speciale della giuria al Dutch Film Festival oltreché una nomination nella categoria “miglior attore”. La sua interpretazione nella commedia Schnitzel Paradise [+leggi anche:
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intervista: Mimoun Oaïssa
scheda film
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gli ha valso la vittoria nella categoria “miglior attore non protagonista” l’anno successivo. In Olanda i due film hanno venduto più di 750.000 biglietti, e questo successo ha fatto di Oaïssa una star di riconosciuto prestigio.

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Cineuropa: Se dovessi ‘proporti’ ad un pubblico di registi europei, cosa diresti? Cosa dovrebbero sapere di te e delle tue aspirazioni?
Mimoun Oaïssa: Non sono abituato a ‘vendermi’ in questo modo, ma proviamo ugualmente. Le mie più grandi qualità sono l’impegno e la versatilità. La mia filosofia può riassumersi nella massima per cui o una cosa la si fa bene o non la si fa affatto. Sono eclettico: sono abituato a gestire lunghe parti di testo (una cosa che ho imparato quando studiavo recitazione e mentre facevo teatro) e, nello stesso tempo, la mia recitazione è anche molto fisica. Sono un fanatico dello sport; sono stato campione europeo di penchak silat [un’arte marziale del Sud-est asiatico] e faccio kickboxing. Sono versatile anche nell’ideazione dei ‘materiali’ drammatici. Mi sento a mio agio nella commedia come nel dramma. Sono stato dietro alla creazione di Shouf shouf habibi!, per il quale ho sviluppato l’idea insieme al regista. Ho scritto i miei dialoghi per Schnitzel Paradise e ho anche recitato e collaborato alla scrittura di una serie televisiva ‘spin-off’ di Shouf. Per quanto riguarda la mia formazione, ho saputo fondere le mie esperienze da ragazzo di strada, la frequentazione di un liceo quasi d’élite [scuola secondaria che prepara all’entrata all’università] ed il tempo trascorso nel gruppo teatrale Toneelgroep di Amsterdam. Questo genere di esperienze sono di grande aiuto quando ti trovi a dover interpretare personaggi diversi. Il mio sogno sarebbe quello di continuare a creare e sviluppare i miei progetti e recitare in produzioni internazionali. In realtà la nazionalità di un film non è l’aspetto più importante; vorrei semplicemente lavorare con persone che tentano di realizzare qualcosa di autentico.

Che effetto fa rappresentare l’Olanda agli Shooting Stars, e la nazionalità è importante secondo te al giorno d’oggi?
La nazionalità non significa nulla per me. Mi sento olandese, marocchino, arabo, europeo, americano, messicano, qualunque cosa. Mi piace tanto recitare proprio perché mi offre la possibilità di essere tutte queste persone una volta o l’altra.

L’esperienza dell’immigrazione è stata un elemento importante della tua vita come del tuo lavoro; quale attrattiva può esercitare su un attore?
Il fatto più interessante della nostra epoca è che ci sono processi in atto su differenti livelli – nazionale, continentale e internazionale – che si sovrappongono e si influenzano l’un l’altro. Questo porta alla creazione di punti di contatto intangibili e potenti allo stesso tempo, in cui possono accadere cose completamente al di fuori di ogni controllo. In genere sono attratto da quei film che si concentrano su questi punti di incontro, tentando di renderli visibili.

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