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Pénélope Cruz • Attrice

"Tengo alle mie radici"

- Con una carriera construita sulle due rive dell'Atlantico, Penélope Cruz torna in Spagna per lavorare com Almodóvar,che, senza saperlo, ha influenza la sua scelta di diventare attrice

Cineuropa: Come si sente dopo aver visto il film?
Penélope Cruz: Sento di aver avuto una gran fortuna. Ci sono pochi personaggi di questo spessore e credo che Pedro mi abbia fatto il regalo più bello che si possa fare ad una attrice. Non si tratta solo di lavoro come attrice, ciò che è importante è quello che ho imparato di lui, stando nelle sue mani, da come dirige le attrici. È difficile trovare parole che rendano giustizia a ciò che sento, alle sensazioni che sto vivendo con questo film. Quello che è successo in questi sei mesi di lavoro con Pedro è stato un regalo del cielo. Abbiamo provato per molti mesi, ed è veramente inusuale nella mia carriera. Abbiamo dedicato tanto tempo a piccole frasi e un giorno, all’improvviso, abbiamo trovato il ritmo giusto. È magico.

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E com’è stata l’esperienza con Pedro?
Voglio raccontarti una cosa. Quando avevo tredici anni impazzivo per il cinema, ma non mi facevano entrare a vedere molti film perché ero minorenne. Un giorno vidi che davano Legami al cinema, e mi imposi di vederlo finché non ci riuscii. Dopo averlo visto, decisi che davvero volevo fare l’attrice. Pedro Almodóvar mi ha infuso, senza saperlo, il desiderio di recitare. Poter lavorare ora con lui è realizzare il sogno di una vita.

Pensi di essere sottovalutata negli Stati uniti?
Ho lavorato 16 anni in Europa e 5 negli Stati Uniti. Il livello qualitativo più alto per un film che mi offrono in America non è certo quello della Spagna. Qui mi propongo film emotivamente impegnativi. Ci sono volte in cui leggi un copione e pensi che che ti darà qualcosa di nuovo, ma alla fine non è così. È parte del rischio di questa professione. In Spagna, per me, è diverso, per questo non intendo smettere di lavorare qui, posso sbagliare, ma credo sia importante mantenere il legame con le proprie origini. In tutti i modi, quello che accade con Pedro con si può confrontare con nulla al mondo. Siamo stati a provare sei ore al giorno per mesi, prendendoci tutta la libertà di sbagliare... Tutto questo ci ha permesso di arrivare a girare con molta più sicurezza, e di trasformare il sogno in realtà.

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