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Joël Chapron • Unifrance

L’Ungheria sotto la lente d’ingrandimento

di 

Specialista di Unifrance per i paesi dell’Europa centrale e orientale, Joël Chapron ha analizzato per Cineuropa l’eccellente tenuta del cinema francese in Ungheria e il dinamismo della produzione ungherese che quest’anno è approdata a Cannes con tre film selezionati nelle diverse sezioni del festival.

Cineuropa: Cosa pensa del nuovo stato di salute del cinema ungherese?
Joël Chapron: La legge sul cinema ha reso più dinamici i servizi, anche la delocalizzazione che i francesi cercano di superare e che gli ungheresi sono in prima linea per favorir. L’Ungheria stava perdendo terreno rispetto alla Romania e alla Bulgaria. Dieci anni fa, quando i francesi, gli inglesi, i tedeschi, gli americani si sono messi a cercare delle location meno care, hanno cominciato a interagire con i paesi dell’est più sviluppati economicamente, cioè la Polonia, La Repubblica Ceca e l’Ungheria. Ma quando si parla di un paese più sviluppato si parla anche di un livello di vita più elevato ed è sicuramente più caro girare in Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria piuttosto che in Romania o in Bulgaria. Questi ultimi due paesi che entreranno presto nell’Ue non richiedono visti e hanno degli ottimi tecnici. Gli ungheresi hanno dovuto trovare una soluzione per continuare ad attirare le produzioni straniere (Munich di Spielberg ad esempio) e hanno varato questa legge che serve anche a rilanciare i set stranieri in Ungheria.
Tuttavia, quando del denaro passa dalla filiera cinematografica, una parte resta nel circuito e può essere di sostegno ai film di casa. La produzione nazionale, che non è molto cospicua, (26 film nel 2006) comincia a portare frutti, cosa che non accadeva prima. Gli ungheresi, che non amavamo molto il proprio cinema, ora vanno a vederlo molto più volentieri. Da 15 anni, tra i Paesi dell’Est, quella ungherese è la cinematografia più rappresentata al Festival di Cannes dopo il cinema russo e la seconda a essere distribuita nelle sale francesi con un netto incrememtno quest’anno: due film nel primo semestre (District e Fateless [+leggi anche:
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il 5 luglio, Taxidermia [+leggi anche:
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nel secondo semestre. Bisogna ritornare al 1993 per vedere 4 film ungheresi distribuiti in Francia.

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Che mercato ha il cinema francese in Ungheria?
Con il 6% della quota di mercato, i film francesi rappresentano la seconda cinematografia più diffusa in Ungheria dietro gli americani e se la giocano con i film ungheresi che stanno riguadagnando terreno. Anche se i migliori anni sono stati il 2003 e il 2004, le produzioni francesi hanno registrato dei buoni risultati in Unghera nel 2005 con l’uscita di ben 19 film in lingua francese, oltre a 13 film francesi in lingua straniera. Il lavoro di Unifrance in Ungheria ha portato i suoi frutti. Così, otto distributori ungheresi comprano oggi dei film francesi e nel primo semestre 2006 ne sono stati distribuiti 6. Tra i generi, dominano le commedie, perché la Francia è vista come una cinematografia per il grande pubblico e gli ungheresi sono cresciuti con Louis de Funès e Pierre Richard.

Che peso ha l’uscita dei film francesi in Ungheria?
I distributori ungheresi cercano di distribuire i film francesi con un alto numero di copie. Oggi, un film francese importante esce con 25 o 30 copie, che è molto per un paese di 10 milioni di abitanti. E un film su due riesce anche ad uscire da Budapest. Quando il film supera le 5 copie, passa anche in provincia. L’anno scorso, 13 dei 19 film in lingua francese distribuiti sono usciti con più di 5 copie, riuscendo a penetrare il territorio. Le prospettive a breve termine sono buone visto che per la metà dei 10 film presentati in aprile al 10o festival del cinema francese di Budapest è stata programmata un’uscita in sala già prima dell’estate.

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