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Tero Kaukomaa • Direttore esecutivo di Blind Spot Pictures

Co-finanziamento e coproduzione

di 

Blind Spot Pictures, la società di Tero Kaukomaa, compie dieci anni. Di recente, Kaukomaa è stato proclamato produttore dell'anno, insieme a Petri Jokiranta, dall'Associazione dei produttori finlandesi e il loro film, A Man’s Job [+leggi anche:
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, è il candidato finlandese per le nomination all'Oscar. Kaumomaa ha descritto a Cineuropa la sua strategia per Blind Spot riguardo alla produzione di film in Finlandia e la coproduzione in Europa.

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Cineuropa: Blind Spot ha dieci anni. Qual è stata l'evoluzione della società e i suoi film più importanti?
Tero Kaukomaa: Ciascun film è stato una grande esperienza che ci ha insegnato molto. Quello che ho cercato di fare fin dall'inizio è essere attivo all'estero. Su questo piano ci sono stati progressi effettivi, ma è Jade Warrior [+leggi anche:
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di AJ Annila, una vera giungla in termini di produzione e di finanziamento, che ha triplicato i nostri contatti e la nostra esperienza. In questo senso, anche i due film di Aleksi Salmenperä, Producing Adults e A Man's Job, sono stati interessanti. Le storie che vuole raccontare e il suo modo di fare sembrano far colpo anche sul pubblico straniero.

Ho prodotto tutti i film con Petri Jokiranta, mio partner a Blind Spot tra fine 2000 e gennaio 2007. Lui ora lavora come freelance e io sono l'unico proprietario di Blind Spot.

Qual è la sua strategia attuale e futura per Blind Spot ?
Lavoriamo su due coproduzioni internazionali in veste di coproduttori minoritari: Maria Larsson’s Everlasting Moment [+leggi anche:
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di Jan Troell e Rainbowmaker di Nana Djordjadze. Cerchiamo di mettere in piedi due film in Finlandia e di sviluppare altri tre o quattro progetti. I nostri tre prossimi film saranno con tutta probabilità delle opere prime. Falling Angels, il cui budget supera appena 1M €, sarà diretto da Heikki Kujanpää, navigato regista di teatro che ha girato più di un telefilm. Punchline sarà diretto dallo specialista dei videoclip musicali Marko Jatkola e costerà un po' meno di 1M €. Questi due film sono quasi pronti e saranno finlandesi al 100%. C'è anche Iron Sky, fanta-commedia di Timo Vuorensalo e il suo partner di produzione Samuli Torssonen.

Iron Sky sarà il nostro primo film in inglese. Questo non vuol dire che d'ora in poi faremo solo film in inglese, ma abbiamo voluto provare per aumentare il potenziale internazionale dei nostri film. Nel complesso, la nostra strategia è di continuare a lavorare su film di qualità, pur continuando ad espanderci in termini di quantità. Jade Warrior è il nostro primo film di genere, ma siamo decisi a farne altri.

L'industria del cinema finlandese in questo momento è paralizzata da uno sciopero. Era inevitabile? E a che punto siamo?
Non sono sicuro che fosse inevitabile, ma spero che questo ci metta in una posizione più favorevole. La cosa buona è che ora la maggior parte degli uomini politici sono meglio informati sull'argomento e ne parlano più attivamente. Questo potrebbe aiutare ad avvicinarci ai nostri obiettivi. Per il momento, lo sciopero non ha colpito Blind Spot, ma se continua, creerà una situazione molto interessante...

Cosa potrebbe o dovrebbe essere fatto per migliorare la produzione cinematografica in Finlandia?
Penso che abbiamo una buona base per i nuovi talenti che vogliono fare film interessanti per pubblici diversi. Quindi, al di là dell'eterna lotta per la qualità dei contenuti, ci vogliono assolutamente più film. Andrebbe creato anche un nuovo sistema di finanziamento alle opere prime. Inoltre, a seconda del progetto, in molti casi ci vorrebbero budget più elevati per essere competitivi sul mercato.

Personalmente, penso che una maniera efficace per migliorare le possibilità di finanziamento sarebbe individuare diversi tipi di incentivo fiscale. Il primo si rivolgerebbe al crescente numero di investitori privati che vogliono investire nel cinema. Il secondo consisterebbe in un rimborso automatico di una percentuale di spese di produzione effettuate in Finlandia per il crescente numero di stranieri che collaborano con il nostro paese.

Quali miglioramenti suggerirebbe nell'ambito della coproduzione tra paesi nordici e con altri paesi d'Europa?
Dobbiamo semplicemente essere più attivi e interessarci di più ai progetti degli uni e degli altri. Penso anche che bisognerebbe essere attivi nel campo del co-finanziamento, così come in quello della coproduzione, perché la coproduzione a volte dà risultati singolari, che alcuni definiscono "euro-pudding". E' stupendo che ci siano sempre più incontri per la coproduzione che permettono ai produttori di presentare i loro progetti e di conoscersi, e che essi siano organizzati sempre meglio. Bisogna che queste opportunità continuino a svilupparsi, senza fermarsi mai.

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