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Danijel Hočevar • Produttore

"Una storia universale"

di 

- Nell’ultimo decennio, Danijel Hocevar è stato uno degli artefici del nuovo cinema sloveno: portano la sua firma di produttore i titoli di punta della cinematografia nazionale

Cineuropa: Ci può dare qualche dettaglio sulla storia produttiva di Estrellita [+leggi anche:
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intervista: Danijel Hočevar
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intervista: Nerina Kocjančič
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Danijel Hocevar: Il budget del film è stato di 1,2mln di euro: un costo impossibile da sostenere interamente con capitali sloveni. Abbiamo partecipato al CineLink Project Market del Sarajevo Film Festival, nel 2005, e lì abbiamo trovato il nostro co-produttore tedesco (Mediapolis Film und Fernsehproduktion GmbH), cui si sono aggiunti in seguito partner macedoni (nazionalità del protagonista Marko Kovacevik) e bosniaci. E così, insieme a qualche altro contributo proveniente da fondi pubblici e co-produttori televisivi, abbiamo messo insieme il budget, e iniziato le riprese nel marzo 2006.

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Come valuta l’importanza di iniziative come il CineLink?
CineLink è il project market del Sarajevo Film Festival: come il CineMart di Rotterdam, o i Mannheim Meetings, è un appuntamento importante, soprattutto per i progetti provenienti dai paesi più piccoli, che spesso hanno problemi a chiudere il proprio budget. Sarajevo, che con ogni probabilità è il maggior festival dell’Europa sud-orientale (o comunque dell’area balcanica), pensa il CineLink appositamente per i progetti di queste zone: ciò facilita i contatti con i professionisti interessati, permettendo di relazionarsi più facilmente di quanto non accada a Rotterdam, dove i progetti presentati sono molti di più, e spesso arrivano da Paesi più importanti. Credo che questa sia la strada da percorrere in futuro per trovare partner produttivi: intendiamoci, ciascuno ha i propri contatti, ma se si cerca qualcuno di nuovo, questo è il modo più semplice per farlo.

Lei ha prodotto i primi tre film di Metod Pevec: che tipo di regista è? La collaborazione continuerà nei prossimi anni?
È un autore molto interessante, soprattutto perché fa film “poco disperati”, poco est-europei, che cercano di comunicare col pubblico: sono opere che coinvolgono l’interesse degli spettatori, perché non peccano di provincialismo. I suoi tre film, Carmen, Beneath Her Window ed Estrellita, raccontano storie universali: è importante, se si vuol puntare sul mercato internazionale. Al momento stiamo sviluppando due sceneggiature, e speriamo – nel giro di un paio d’anni – di trovare i fondi per girare: l’idea è simile, ma posso soltanto dire che si tratta di due storie contemporanee, è troppo presto per entrare nei dettagli.

Altri progetti, per l’immediato futuro?
Le mie società, Emotionfilm e Vertigo, hanno molti progetti in differenti stadi di sviluppo. Nelle prossime settimane, presenteremo a Rotterdam il nuovo film di Damjan Kozole, Forever, e poi saremo al Panorama di Berlino con I Am from Titov Veles [+leggi anche:
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intervista: Teona Strugar Mitevska
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di Teona Mitevska, una coproduzione realizzata con capitali macedoni, francesi, sloveni e belgi.

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