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Meta Louise Foldager • Produttrice

"Noi di Zentropa investiamo sul talento"

di 

- Produttrice di Go With Peace Jamil, Meta Louise Foldager, 34 anni, è entrata in Zentropa nel 2006 per produrre i film di Lars von Trier, a partire da Il grande capo

Meta Louise Foldager, 34 anni, è entrata in Zentropa nel 2006 per produrre i film di Lars von Trier, a partire da Il grande capo [+leggi anche:
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La produttrice ha poi supervisionato, per la grande casa di produzione danese, quattro lungometraggi. Tra questi, due grosse produzioni (Island of Lost Souls [+leggi anche:
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di Nikolaj Arcel e il prossimo Lars von Trier, Antichrist) e due film di piccolo budget diretti dai neo-registi Morten Hartz Kaplers (AFR (AFR) [+leggi anche:
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) e Omar Shargawi (Go With Peace Jamil [+leggi anche:
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).

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Cineuropa: Come ha conosciuto Omar Shargawi?
Meta Louise Foldager: Due anni e mezzo fa, il giorno di San Silvestro, Omar mi ha contattata. Ha chiamato e richiamato, alla fine ho risposto. Mi ha detto che voleva fare questo film. Ci siamo incontrati due giorni dopo. Mi ha mostrato il suo materiale, una sorta di promo del progetto e su questa base ho deciso di fare il film. Aveva nove scene, ma erano talmente intense che ho riconosciuto subito il suo talento.

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, uno sceneggiatore esperto (Mogens Rukov) ha accettato di coadiuvare Shargawi. Com'è andata la loro collaborazione?

Omar ha scritto il grosso della sceneggiatura, Mogens ha fatto da consulente. Hanno discusso molto in fase di scrittura. Sono passati sei mesi dal momento in cui ho accettato il progetto all'inizio delle riprese, ma erano più di due anni che Omar sviluppava la storia e il progetto nel suo insieme.

E' stato difficile trovare un equilibrio tra il puro film d'azione e di vendetta, e il dramma politico che riflette il conflitto tra le comunità sciite e sunnite?
Questo film è un dramma, non un film d'azione. C'è violenza, certo, ma il film parla di esseri umani coinvolti in un conflitto che, in verità, a loro non interessa. Ci entrano perché la madre è morta o perché uno dei migliori amici del protagonista si è fatto uccidere. Sono coinvolti emotivamente per ragioni personali, non politiche. Non si tratta qui del conflitto sciiti/sunniti in quanto tale, ma di persone che vengono trascinate in questo conflitto. Per questo penso che il film sia importante. Perché ci sono le guerre nel mondo? Nessuno vuole davvero la guerra, ma la gente si fa prendere da questioni personali, perché un membro della sua famiglia è stato ucciso.

Come ha raccolto i finanziamenti?
Il budget ammontava a 1,5M €. Malgrado la partecipazione di diversi finanziatori (New Danish Screen, Nordisk Film & TV Fond, Nordisk Film, Zentropa), il budget era comunque ristretto e il lavoro di produzione è stato piuttosto difficile.

Go With Peace Jamil è stato venduto nei paesi arabi e in Norvegia, e TrustNordisk continua a chiudere accordi. E' un film meraviglioso che ha vinto diversi premi nei festival, pur essendo un film violento, sulla guerra. Conosciamo il grande talento di Omar e crediamo che farà carriera, ma non ci aspettiamo di guadagnare molto con questo film. Noi di Zentropa, abbiamo deciso di investire nel talento di Omar; forse il suo secondo, terzo o quarto film porterà soldi.

Qual è il vostro prossimo progetto con Omar Shargawi?
Lavoriamo su un documentario che sarà girato in autunno. Poi faremo un altro lungometraggio di finzione insieme. A dire il vero, stiamo sviluppando due titoli: uno che sarà girato in danese e in arabo, un altro in inglese e in arabo, ambientato a Ramallah.

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