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Pepe Danquart • Regista

Al confine

di 

"Sono sempre stato al confine, passando da un genere all'altro, più come un artista che come regista di documentari, di lungometraggi o di teatro", dichiara il cineasta tedesco Pepe Danquart che, interessato alla fotografia e alla pittura sin dalla tenera età, ha realizzato i suoi primi film in Super 8 quando era solo un adolescente.

Durante gli anni di università, trascorsi a Friburgo per studiare comunicazione, il suo interesse per i film continuò ad essere più vivo che mai. Qui incontrò Miriam Quinte e Bertram Rothemund, con i quali, nel 1977, fondò la Medienwerkstatt Freiburg. In 15 anni questo collettivo di registi produsse oltre 30 film ma, nel 1989, Danquart decise di abbandonare il gruppo per dedicarsi a un progetto tutto suo, Daedaelus, un film di fantascienza con elementi documentaristici, il suo primo lavoro da regista.

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Poco dopo si trasferì a Berlino per realizzare un cortometraggio, Black Rider, proiettato per la prima volta alla Berlinale del 1993. Il film venne in seguito mostrato in numerosi festival in tutto il mondo e, l'anno seguente, ricevette un Academy Award della sezione cortometraggi.

Danquart riconosce che dopo il trionfo agli Oscar, tutte le persone attorno a lui lo incoraggiavano a lanciarsi nella realizzazione di un lungometraggio, ma l'incontro con Hans Robert Eisenhaure, all'epoca responsabile delle serate tematiche di ARTE, fu all'origine di un progetto ben diverso. "Mi chiese se volevo andare per un paio d'anni a Mostar con Hans Koschnick, il rappresentante dell'Unione Europea che tentava di riunire il paese. Non sapevo cosa avrei fatto lì, non conoscevo la lingua, né la storia. Inizialmente ci andai per fare delle ricerche, ma rimasi toccato dalle vicende di quella gente. Sparire per due anni dopo la vincita di un Oscar per realizzare un documentario sulla guerra in bianco e nero e in 35mm fu una decisione impulsiva, come molte altre nella mia vita".

Da allora, Danquart si è mosso con naturalezza tra fiction e documentario, sempre pronto ad oltrepassare il confine tra i generi, per sperimentare diversi stili e forme d'espressione. "Con gli ultimi tre documentari della trilogia sportiva (Home Game, Hell on Wheel e To the Limit) ho creato sostanzialmente una forma nuova, un'esperienza cinematografica di documentario interpretato, dotato di una chiara struttura drammaturgica con climax e momenti critici e personaggi tipici del thriller, anche se qui non si ha mai la sensazione di avere a che fare con personaggi reali. È stato molto divertente, la situazione era completamente sotto il mio controllo, come quando si lavora in un film di finzione. "

Danquart potrebbe riservarci ancora molte sorprese per il futuro: continuando a saltare da una parte all'altra del confine, sta sviluppando ciò che definisce "un road movie aereo", una joint venture tra Giappone, Germania e Francia, che presenterà "una nuova dimensione del documentario", "un film sul nostro mondo per extraterrestri!".

Ma prima, Danquart dovrebbe cominciare le riprese del suo prossimo lungometraggio, Schattenschwester, che sara' prodotto dalla compagnia berlinese Ziegler Film. "È un progetto molto importante per me, parla del disordine di una personalità al confine ed è basato sul diario di una giovane donna durante il suo soggiorno in una clinica. Questo dramma di una donna in lotta per la sua vita mi ha commosso molto, per questo ho voluto assolutamte trasformarlo in un film". La Shooting Star 2008 Hannah Herzsprung sarà impegnata nel ruolo principale. "Hannah interpreta molto bene i personaggi difficili", ha affermato il regista. "Il moto delle emozioni, l'intensità della gioia e dell'odio, sono delle sensazioni che Hannah può facilmente trasmettere".

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