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Gianluca Tavarelli

Fuga per la libertà

di 

- Sul set di Liberi, quarto lungometraggio del giovane regista italiano. Una storia di personaggi in fuga dalla famiglia e dalla vita quotidiana

Dopo aver avviato alla post-produzione l’ultimo film di Gabriele Muccino, Domenico Procacci e la sua Fandango sono ancora in piena attività accanto a Gianluca Maria Tavarelli per il suo nuovo film “Liberi”. Girato tra Pescara e Roma, con qualche puntata al Parco Nazionale del Gran Sasso e dell’entroterra pescarese, le riprese iniziate il 19 agosto sono ormai agli sgoccioli. Il quarto lungometraggio di Tavarelli è nato da un soggetto di Angelo Carbone, sviluppato in una sceneggiatura grazie alla collaborazione ormai collaudata di Leonardo Fasoli (Qui non è il paradiso). Racconta di “personaggi sinceri e veri" come li definisce lo stesso regista che sottolinea quanto gli avvenimenti siano importanti ma subordinati alle singole storie. Una vicenda famigliare in cui però la famiglia è al tempo stesso amore e prigione, aspirazione alla fuga e desiderio di ritorno. Una storia di mondi diversi che si incontrano, si scontrano e si separano. Quello del padre, Cenzo (Luigi Maria Burruano), operaio cinquantenne della Montedison di Busso appena licenziato che si trova di fronte all’abbandono della moglie e alla sensazione di non essere più utile a nessuno. Quello del figlio Vince (Elio Germano) 22enne, che decide di fuggire dalla gabbia della cittadina dove vive e, in un spontaneo desiderio di libertà, si separa dalla famiglia che si sfascia per costruirsi una vita nuova e diversa. Parte per Pescara dove incontra Genny (Nicole Grimaudo), altrettanto giovane e con le stesse aspirazioni di libertà, che si infrangono contro un lavoro di cameriera, lontano miglia dal sogno di ballerina, e che si trasformano in crisi di panico.
“Una tempesta insomma – aggiunge Burruano - che sebbene faccia venire a galla le difficoltà e le incomprensioni a lungo nascoste, permette ad ognuno di loro di capire di essere parte di una famiglia e di poter eventualmente venire in aiuto l’uno dell’altro”.
“Sono tutti alla ricerca di libertà – conclude il regista -. Libertà individuale con la quale tutti noi cerchiamo di scoprire chi siamo e cosa vogliamo diventare e libertà in un senso più alto, attraverso cui cerchiamo di allontanarci dagli schemi che la società ci impone”.
Un film diverso dai precedenti ma solo in apparenza, come ha sottolineato lo stesso Tavarelli: “Indubbiamente è differente in senso stilistico e tematico. Ma è una storia di personaggi più che di fatti. E questa è una caratteristica di cui non mi voglio certo liberare”.
Realizzato con un budget di poco più di 1,7 milioni di euro il film dovrebbe uscire in Italia intorno a marzo del 2003.

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