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Mark Wild • National Geographic Television

Mercato del Documentario Europeo

- La politica di produzione e co-produzione di National Geographic Television: film prodotti, budget annuale

Sta cercando progetti in Europa per il National Geographic Television; potrebbe dire qualcosa in più sul suo ruolo di rappresentante del canale in Europa?
L’idea è di riportare la diversità culturale al canale della National Geographic, che è prevalentemente basato a Washington. Il mio ruolo comprende contatti con produttori indipendenti al di fuori degli Stati Uniti per realizzare storie sia per il National Geographic che per il resto del mondo. Ci saranno commissioni che coinvolgeranno persone dall’Europa a Londra, in Spagna, in Francia.

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Con quali paesi vorreste portare avanti co-produzioni?
Non ha realmente importanza, dal momento che dipende completamente dalla storia; se ci sono belle storie in Polonia, Francia o in Spagna proveremo a lavorare con quei paesi. Deve esserci un sinergia, una relazione simbiotica. Speriamo che l’esperienza del canale della National Geographic possa aiutare i produttori indipendenti a raccontare la propria storia. E’ una relazione di mutuo beneficio. Non voglio che si realizzi la loro idea per gli Stati Uniti, anzi sarà il contrario; lavorare con loro ci aiuterà a fare una storia migliore.

Quanti film producete in media all’anno?
Non c’è fretta, cerco di trovare film davvero buoni, pertanto “più lento è meglio è” anziché “più veloce, più snello, più efficiente”, sebbene si debba essere anche in questo modo.

Lavorate con un budget annuale?
Non esiste né un budget di per sé, né un limite; le idee devono rientrare nella tipologia del marchio base del National Geographic e del canale. Credo che una storia veramente buona possa trovare i soldi di cui ha bisogno. La stessa cosa vale per i lungometraggi, una buona sceneggiatura alla fine trova sempre i soldi per il film. Ci ho sempre creduto, vengo dal cinema. Ci vuole tempo e di questi tempi è estremamente difficile, ma emergeranno buone storie.

Come la aiuta nel lavoro il fatto di essere di base a Londra?
E’ un buona mossa per entrare in Europa ed è anche una parte amichevole, è così simpatica al resto d’Europa.

Campus del Documentario, 23 e 24 Maggio 2009
Faster, Keener, Leaner, Meaner: Survival of the Fittest in Factual
Manchester, UK

Traduzione a cura di Viviana Picchiarelli

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