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Intervista di Kate Lambert

- Kate Lambert, Account Manager dell'agrenzia di comunicazione JAM ha partecipato all'edizione del 2010 del corso Marketing & Distribution della Media Business School. In quest'occasione diede una lezione dal titolo "The Role of Internet Marketing". Cineuropa ha parlato con lei di questa modalità di marketing sempre più importante nella promozione di una produzione

Kate Lambert, responsabile commerciale presso l’agenzia di comunicazione JAM, ha partecipato all’edizione 2010 del corso Marketing & Distribution, organizzato da Media Business School, con una lezione dal titolo “Il ruolo del marketing in Internet”. Cineuropa ha discusso con lei a proposito di questa modalità di marketing, che sta acquistando un peso sempre maggiore nella promozione di una produzione.

Negli ultimi anni hai notato delle differenze nel modo in cui il marketing in rete dei prodotti cinematografici viene considerato da distributori e produttori?

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Assolutamente sì! Non saprei dire riguardo ai produttori, ma quanto ai registi ce ne sono alcuni più presenti di altri in rete e certamente il marketing in Internet è apprezzato dai distributori. La prima ragione , ovviamente, è che gli utenti della rete sono in aumento e che sono consapevoli del vantaggio di poter vedere i film in linea. La seconda consiste nel fatto che, in un momento di tagli ai budget, le relazioni pubbliche e la visibilità in rete sono più economiche rispetto a qualsiasi altro canale. Quindi sì, negli ultimi anni abbiamo senza dubbio assistito ad un aumento dei budget destinati al marketing in rete.

Essere coinvolti fin dall’inizio nel progetto favorisce il vostro lavoro?

So che non è semplice, ma quando i registi sono impegnati nella realizzazione di un film dovrebbero pensare anche al modo in cui questo verrà promosso sul mercato. Alcuni di loro hanno più consapevolezza di questi aspetti commerciali, altri ci si concentrano soltanto in seguito. Entrare con anticipo in rete ottimizza il nostro lavoro successivo.

Cos’è cambiato sostanzialmente negli ultimi anni?

Innanzitutto i social network. Disponiamo di risorse preziose, ma è anche aumentata la competizione. Recentemente è stato affermato che nel Regno Unito i gruppi in rete sono di nuovo diminuiti a causa della recessione; si tratta di un cambiamento di tipo economico. Il nostro lavoro è diventato molto più difficile perché i distributori vogliono ottenere il massimo dal denaro investito; ciò ci impone di lavorare ancora più sodo con i siti, dal momento che le persone coinvolte non sono più tante come prima. Dobbiamo scrivere noi stessi gli articoli, senza contare che quando i siti vengono lasciati decadere noi non possiamo più accedervi. È diventato più faticoso.

Spesso le agenzie di marketing non in linea entrano in rete con un approccio off-line. Quanto è importante avere un approccio puramente on-line?

Credo sia molto importante, innanzitutto perché le agenzie non in linea tendono a concentrarsi su un solo aspetto di una campagna in rete, mentre quest’ultima è molto più complessa rispetto alle relazioni pubbliche di tipo tradizionale. Elementi video, pubblicità, social network e le riprese del film concorrono tutti alla realizzazione di una campagna completa, mentre le agenzie non in linea si limitano ad occuparsi di uno solo di questi aspetti, in attesa di imparare a destreggiarsi con gli altri. È per questo che non mi sembrano in grado di competere. Tutto dipende da quanto è basso il budget per i servizi: se lo è molto, può avere senso rivolgersi ad un’agenzia di pubbliche relazioni tradizionale ma limitatamente operativa anche in rete.

Le tendenze del marketing in rete cambiano molto rapidamente. Come fate a tenervi al passo?

Nella nostra agenzia sono parecchie le persone già interessate per conto proprio a questo fenomeno: per loro non è difficile imbattersi nelle più disparate novità della rete, nei nuovi social network e nei siti che nascono in Internet; grazie alla loro curiosità personale, sono sempre aggiornati. Inoltre, noi lavoriamo a stretto contatto con i siti e ciò ci consente di essere informati su diverse cose prima della maggior parte delle persone. Abbiamo la possibilità di leggere notizie riguardanti la realtà dell’industria, le novità in arrivo e quelle in atto. La tempestività è molto importante: la differenza fra una campagna non in rete e una in rete è che la maggior parte delle volte noi lavoriamo a distanza molto più ravvicinata con la distribuzione. La gente vuole le cose immediatamente e in linea è tutto molto più veloce, mentre al di fuori le cose richiedono ulteriore lavoro, tempi più lunghi e maggior controllo. Con tutti questi cambiamenti così rapidi si rischia di impazzire!

Quanto è importante non lasciarsi prendere la mano con gli strumenti più innovativi della rete?

Dipende dal tipo di film che si sta distribuendo. Se ad esempio la pellicola in questione punta su un pubblico di giovani, è probabile che questi siano molto più interessati alle ultime tecnologie rispetto a spettatori più maturi. Se invece si è alle prese con una commedia romantica, non c’è alcun bisogno di metterla alla prova con i social network. Si tratta di valutare il tipo di pubblico a cui ci si rivolge e in quali spazi della rete questo è presente.

Credi che l’aumento del pubblico di Internet favorirà la crescita del marketing in linea?

Penso di sì, sicuramente. È già accaduto nel corso degli ultimi cinque, dieci anni e maggiore è il numero di utenti, più alto è il budget destinato alle campagne in linea. Credo che andrà proprio avanti così. Col declino di giornali e riviste, non c’è altra alternativa.

Quali aspetti acquisiranno ulteriore importanza in un prossimo futuro?

La diffusione dei social network. Un atteggiamento più pragmatico da parte dei distributori riguardo a questioni come la scelta dei siti. Al momento alcuni siti non sono interessati ai filmati perché c’è troppo materiale in linea. Occorre diventare molto più astuti nella scelta, perché i proprietari dei siti possono essere molto selettivi. Non ci siamo solo noi ad avere film, oggigiorno ci sono tantissime proposte, il mercato è davvero saturo. I social network hanno ancora molto da dire.

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