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Katrina Mathsson and Marie Booberg • Distributori, Folkets Bio

European Distributors Up Next! 2010 – Svezia

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Fondata nel 1973, Folkets Bio ha avuto un ruolo chiave nella diffusione in Svezia di registi europei come François Truffaut e Federico Fellini, e tutt’oggi continua a offrire al pubblico svedese alcuni dei migliori registi emergenti e affermati del cinema mondiale, come Michael Haneke e Aki Kaurismäki. Con la sua line-up di cinema d’essai, Folkets Bio si presenta come una piattaforma essenziale per il lancio di film di qualità ed è anche all’avanguardia nell’ambito delle tecnologie digitali. A Stoccolma, Cineuropa ha incontrato la responsabile delle acquisizioni, Marie Booberg, e l’addetta al marketing e alla distribuzione, Katrina Mathsson. Cineuropa: Qual’è la vostra posizione oggi all’interno del mercato del cinema d’essai, e cosa vi ha permesso di restarci per così tanto tempo?
Marie Booberg: È stato grazie ai nostri cinema. Abbiamo 15 sale e con la chiusura del nostro concorrente Triangle Film ci siamo fatti un po’ di spazio nel mercato, sia nell’ambito delle acquisizioni che in quello della distribuzione. Oggi siamo la più grande delle piccole case di distribuzione. L’anno scorso è stato molto positivo e così anche i primi 6 mesi del 2010. Secondo le statistiche del Swedish Film Institute, abbiamo avuto 96,000 spettatori nella prima metà del 2010, mentre NonStop Entertainment ne ha avuti 59,000 e Noble 62,000.

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Quanti dei film che distribuite sono svedesi e quanti sono stranieri?
MB: Abbiamo circa 15 film stranieri e 6 scandinavi. Cerchiamo di seguire registi come Aki Kaurismäki, i fratelli Dardenne e Michael Haneke, ma scegliamo anche registi emergenti. Siamo fieri di avere registi di talento alla loro prima esperienza, anche se dopo decidono di lavorare con qualcun altro. È da tanto che esistiamo quindi gli agenti di vendita ci conoscono e si fidano di noi. Molto spesso lavoriamo con Films Distribution, Les Films du Losange e The Match Factory.

Che mi dice dei film svedesi?
MB: Negli ultimi due anni abbiamo avuto molti documentari svedesi mentre e al momento stiamo distribuendo film. Questa è una novità per noi. Il mercato si sta aprendo a opere prime di piccole case di produzione. Per esempio, di recente abbiamo distribuito Guidance [+leggi anche:
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e Miss Kicki [+leggi anche:
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Come organizzate la distribuzione e la promozione dei film?
Katrina Mathsson: Ora che disponiamo di cinema con le nuove tecnologie digitali, possiamo mettere insieme film più grossi. Prima distribuivamo un film d’essai in 2-3 copie, adesso ne facciamo tra le 7 e le 9. Abbiamo sempre almeno due copie a Stoccolma. Ci occupiamo delle classiche locandine e delle campagne di produzione. Molta della promozione avviene tramite i trailer che mettiamo su un sito web specializzato, Preview Network, che si occupa di diffonderli. Ovviamente i nostri film vengono anche recensiti e godono dell’appoggio di persone di talento, e questo fa una grossa differenza.

Com’è attualmente il mercato dei film europei in Svezia?
KM: Il cinema francese e quello spagnolo sono abbastanza seguiti, mentre la diffusione di alcuni film dell’est Europa è davvero difficoltosa. Film impegnativi da paesi difficili in lingue strane…sono una vera e propria sfida per noi! Recentemente abbiamo avuto alcune co-produzioni tra Svezia e i paesi dell’Europa dell’est, come per il film bulgaro Eastern Plays [+leggi anche:
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intervista: Kamen Kalev
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. Abbiamo anche acquisito il film rumeno If I Want to Whistle, I Whistle [+leggi anche:
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, co-prodotto con la Svezia.

E i film dei paesi nordici?
MB: Si tratta forse di un territorio ancora più difficile, a parte i film per bambini, che in Svezia sono una vera e propria tradizione e quindi hanno un pubblico. La Norvegia è vittima di un’immagine negativa. Per quanto riguarda la Danimarca, ci sarebbe bisogno di più serie televisive di qualità per stimolare l’appetito del pubblico svedese per i film danesi, altrimenti preferiranno i film in lingua inglese. La televisione non ama molto i film nordici e dobbiamo fare un grande sforzo per convincere i compratori. Tra i nuovi film nordici che abbiamo acquisito per la distribuzione ci sono Steam of Life, finlandese, e Vegas [+leggi anche:
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, The Angel [+leggi anche:
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, dalla Norvegia. Abbiamo anche Armadillo [+leggi anche:
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e il film di animazione The Apple & the Worm [+leggi anche:
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Altre acquisizioni recenti da paesi non nordici sono Heartbeats di Xavier Dolan e The Tree [+leggi anche:
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di Julie Bertuccelli.

Come cercate di attirare il pubblico svedese verso le vostre sale?
MB: Adesso che abbiamo più piattaforme a disposizione, l’immagine e la programmazione di ogni sala hanno un ruolo ancora più importante nel motivare le persone ad andare al cinema. Vogliamo che i cinema siano un luogo di incontro speciale che ospitino degli eventi. Creiamo piccoli festival, invitiamo registi e organizziamo seminari.

Siamo anche all’avanguardia per quanto riguarda la tecnologia digitale. Quattro dei nostri cinema dispongono di proiettori con un raggio di 1.4K. La tecnologia digitale è eccezionale per la qualità e la programmazione. Adottarla ha portato cambiamenti rivoluzionari ai nostri film, specialmente i documentari. Ora possiamo avere quante copie vogliamo, mentre prima si trattava di avere una sola copia in 35mm. Fa un’enorme differenza. Cerchiamo di convincere tutti a fare questo cambiamento e abbiamo il sostegno del MEDIA Programme.

KM: La tecnologia digitale è un nuovo modo di lavorare e il passaggio di certi cinema dal 35mm al digitale può richiedere del tempo. Ma significa aprirsi a nuove opportunità di distribuzione e promozione.

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