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Efe Cakarel • Fondatore del servizio VoD MUBI

MUBI, 1300 titoli in continua crescita

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L’imprenditore turco Efe Cakarel, fondatore e Direttore generale della piattaforma VoD MUBI (già The Auteurs), gira il mondo per promuovere tra gli appassionati il suo servizio VoD, disponibile dal 3 novembre per milioni di possessori di PlayStation 3 in Europa e nel mondo. Circa 400 film classici e d’autore di Quentin Tarantino, fratelli Coen, Lars Von Trier, Roman Polanski e Jean-Luc Godard tra gli altri, possono essere visti in streaming online con abbonamento tutto incluso a 9.99 sterline/12.99 euro al mese, o a 2.99 sterline/3.59 euro a settimana per film (in base al paese).

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Tra i principali partner di MUBI ci sono Celluloid Dreams, Cinéart Distribution , la World Collection di Martin Scorsese e distributori locali come Bac Films, Diaphana in Francia e NonStop Entertainment in Scandinavia. Cineuropa ha incontrato Cakarel.

Cineuropa: Come si è sviluppato il suo servizio VoD negli ultimi due-tre anni da The Auteurs a MUBI?
Efe Cakarel: Ci siamo evoluti enormemente negli ultimi due anni. Il nostro sogno di diventare una vera piattaforma per il cinema ha iniziato a realizzarsi con offerte sempre più localizzate in aree specifiche. Con l’espansione su PlayStation 3, stiamo rafforzando l’idea che MUBI non venga offerto in un solo luogo, ma sia grande cinema in tutte le zone del mondo. E questo è legato anche al cambiamento di nome. Ci piace quello originale e siamo legati alla nostra visione, ma avevamo bisogno di un nome che tutti potessero pronunciare!

A chi vi rivolgete e cosa vi rende diversi dalle altre piattaforme VoD?
Beh, ci rivolgiamo a chi ama il cinema - che sia un appassionato di cinema hard o una persona delusa dalla banalità dei film proposti dai multiplex locali: MUBI offre grande cinema, nuovo e vecchio, commerciale e sconosciuto. Quello che ci rende diversi dalle altre piattaforme è la nostra attenzione ai film (scegliamo ogni titolo in catalogo per creare una collezione in crescita del meglio del cinema indipendente, internazionale e classico), il nostro pubblico internazionale (presentiamo centinaia di titoli in ogni paese del mondo), il nostro social network,che aiuta il pubblico a condividere le proprie attività cinematografiche e a raccomandarle agli altri amici, creando un meccanismo di scoperta di nuove pellicole, e poi la nostra copertura editoriale sul magazine The Daily Notebook, che ogni giorno racconta cosa succede nel cinema, con recensioni, critiche e interviste.

Quanti sono i film proposti in streaming su MUBI e, come social network, quante le visite ogni mese?
Abbiamo 1300 film disponibili su MUBI, e aumentano di continuo. Le disponibilità variano da paese a paese, ma per fare un esmepio abbiamo oltre 40 titoli in Svezia. MUBI.com ha circa sei milioni di pagine viste al mese.

Quali sono i vantaggi concreti per i proprietari dei diritti nell’avere un film su MUBI? Quale sarà l’evoluzione a medio-termine del VoD?
Mettere un film su una piattaforma ha due vantaggi: aggiunge nuove entrate e dà maggiore esposizione, consapevolezza e visibilità. In termini di evoluzione, penso che i proprietari dei diritti sceglieranno sempre di più il VOD come piattaforma da usare per i benefici, gli incassi e la consapevolezza di mercato appena descritti. E sceglieranno piattaforme nelle quali i loro film vanno meglio: ad esempio, Iron Man 2 non andrà al meglio su MUBI, ma la Palma d'Oro Uncle Boonmee Who Can Recall His Past Lives [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
sì, e così i film di Quentin Tarantino.

Quali sono le sfide maggiori che incontrate oggi, la difficoltà di accesso ai film a causa dei detentori dei diritti o le poche possibilità distributive in Europa?
La difficoltà è che ogni film è gestito da un proprietario specifico in ogni diverso paese: se il primo passo per noi è identificare quale film meraviglioso portare sulla piattaforma, quello più difficile è capire chi se ne occupa e dove è possibile proporlo. E poi c’è la paura e l’ignoranza nei confronti del VoD di molte persone dell’industria. Il risultato è un conservatorismo verso la distribuzione online, quando in realtà vogliamo solo aumentare l’interesse e la diffusione del film.

Crede che il servizio potrà diventare un piattaforma di finanziamento cross-media per filmmaker indipendenti?
Ci piacerebbe se fosse così. Abbiamo una grande community di appassionati, e passare in futuro al finanziamento/produzione per la piattaforma digitale sarebbe naturale.

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