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Dieter Kosslick • Direttore della Berlinale

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- Dieter Kosslick racconta il programma della 64^ Berlinale e i vantaggi del nuovo sistema di trasmissione digitale

Dieter Kosslick • Direttore della Berlinale

Dieter Kosslick, Direttore del Festival di Berlino, parla con Cineuropa del programma della 64^ edizione del festival e dei vantaggi del nuovo sistema di trasmissione digitale

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 di Wes Anderson e The Monuments Men [+leggi anche:
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 di George Clooney in concorso, oltre aBeauty and the Beast [+leggi anche:
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di Christophe Gans, la Berlinale presenta tre film di Babelsberg. Che significato ha per la Berlinale la crescente importanza internazionale di questa location?
Dieter Kosslick
: Sono molti i film del nostro programma con elementi tedeschi: film e co-produzioni tedeschi in concorso sono stati supportati da vari enti di finanziamento come il nostro World Cinema Fund, che ha due film in competizione.

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Tutti questi elementi ci mostrano a cosa possono condurre le possibilità di finanziamento e produzione come Babelsberg. Ma non vanno dimenticate location come Monaco, Renania Settentrionale-Vestfalia, Amburgo, Ludwigsburg e il Mitteldeutsche Medienförderung, presenti al festival con vari film.

Cosa pensa degli esordienti?
Metà dei registi del concorso della Berlinale sono qui per la prima volta — Dietrich BrüggemannLou YeFeo AladagCelina MurgaSudabeh Mortezai e Yannis Economides. Yann Demange viene dal Berlinale Talent. Insieme, in questa edizione, ci sono 62 lungometraggi di ex del Berlinale Talent.

Un filmmaker che conoscete da vent’anni è Lars von Trier. Dopo lo scandalo a Cannes rifiuta di rilasciare dichiarazioni alla stampa. Sarà presente alla conferenza stampa?
Dipende da lui. Se verrà a Berlino ne sarò felice. Siamo amici dal 1987, quando presentò il suo secondo film, Epidemic, allo European Low Budget Film Forum di Amburgo. Successivamente come Direttore Esecutivo del Filmstiftung NRW ho supportato Melancholia [+leggi anche:
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 e Dancer in the Dark.

Quali temi affrontano i filmmaker?
Da un lato guardano al passato, dall’altro affrontano la realtà, che è sempre un problema ai festival. Un tema è cosa accade ai bambini in ambienti difficili. Religione e sesso interessano non solo al Lars von Trier di Nymphomaniac [+leggi anche:
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, ma sono anche in Stations of the Cross [+leggi anche:
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Q&A: Dietrich Brüggemann
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 di Dietrich Brüggemann.

Presentiamo anche l’orrore del nazional-socialismo in varie forme: da The Monuments Men a Diplomacy [+leggi anche:
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 di Volker Schlöndorff. In Forum proponiamo il documentario German Concentration Camps Factual Survey sulla liberazione del campo di concentramento di Bergen-Belsen, che Hitchcock avrebbe dovuto montare. La versione restaurata che proiettiamo è in linea con le sue indicazioni. Il making of di Night Will Fall di André Singer sarà in Berlinale Special.

In Panorama c’è The Decent One [+leggi anche:
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 sulla vita privata del comandante delle SS Heinrich Himmler. Guardando questi film si capisce che c’è un legame: Diplomacy si svolge 24 ore prima che The Monuments Men arrivino a Parigi. E in The Decent One incontriamo l’Himmler privato, che portò avanti omicidi di massa.

Per la prima volta, i 1.000 e più film proiettati alla Berlinale e all’EFM saranno conservati digitalmente in un data centre connesso con fibra ottica ai cinema. È un vantaggio?
Assolutamente sì, perché i film potranno essere trasferiti direttamente al cinema. Nel periodo di transizione abbiamo dovuto risolvere problemi tecnici e finanziari, perché abbiamo dovuto equipaggiare circa 70 schermi con server e sistemi di proiezione. D’ora in poi non dovremo più portare attrezzature e hard disk avanti e indietro per la città. È una semplificazione importante per il nostro ufficio e un importante passo avanti tecnologico per la Berlinale.

Nel frattempo quasi tutti i film sono in DCP. Tra i 400 titoli del festival appena 50 sono nel tradizionale formato 35mm da portare fisicamente nelle sale, come i 30 film della retrospettiva. Tutti gli altri arrivano direttamente dal data centre.

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(Tradotto dall'inglese)

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