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Samm Haillay • Produttore

"Il cambiamento della società ha aperto un vuoto"

di 

- L'impegnato produttore inglese della Third Films di Newcastle è pronto per il Lido

Samm Haillay • Produttore

Il produttore Samm Haillay della Third Films di Newcastle è un uomo impegnato. Ha due anteprime alla 71^ Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia (27 agosto – 6 settembre). Blood Cells di Joseph Bull e Luke Seomore è in prima il 29 agosto all'interno del Biennale College e Bypass [+leggi anche:
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di Duane Hopkins sarà in Orizzonti il 2 settembre. Entrambi (guarda Blood Cells qui e Bypass qui) fanno parte anche dell'iniziativa online del festival Sala Web (news) e saranno disponibili in streaming in tutto il mondo, per una esclusiva finestra di cinque giorni a partire dalla data della presentazione ufficiale. Il pubblico di ciascuna proiezione della Sala Web ha un tetto rigido fissato a 800 spettatori, con un biglietto di 4€ che garantisce agli utenti l'accesso unico al film prescelto. Tra i film realizzati da Haillay ci sono l'acclamato Better Things [+leggi anche:
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e Self Made.

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Cineuropa: Com'è nato Bypass? Come ha raccolto i fondi?
Samm Haillay: Bypass è nato da una domanda di Duane Hopkins, mio collaboratore abituale, e ci siamo chiesti a vicenda: la moralità è un lusso? Volevamo fare un film che investigasse su questo dilemma. Vediamo un panorama politico diverso rispetto a quello in cui siamo cresciuti. Non esiste più il lavoro della vita, contratti a zero ore e flessibilità del mercato del lavoro. Il cambiamento della società ha aperto un vuoto nel quale è cresciuta una nuova classe, una nuova identità. Ed è all'interno di questo ambiente – sullo sfondo dell'austerity – che Duane voleva inserire una storia emotiva individuale – quella di Tim (George MacKay). Il film parla di una famiglia, la sua storia e il suo futuro. Voleva portare questi temi contemporanei e riconfigurarli come un piano sul quale creare un thriller moderno. Un thriller con una coscienza.

Il finanziamento è stato difficile ma una volta realizzata una bozza l'abbiamo sviluppata con il Torino Film Lab col supporto di MEDIA e British Film Institute (BFI). Da lì abbiamo trovato un co-produttore svedese, Plattform Produktion e uno gallese, Severn Screen. Abbiamo fatto un pitch a Torino e abbiamo ricevuto dei fondi di produzione, lo abbiamo portato al BFI e da lì è andata. Mettere tutto insieme, dall'interesse finanziario al completamento, è stata una strada lunga e dura.

Com'è nato Blood Cells? Come ha raccolto i fondi?
Blood Cells è stato una storia diversa ma non meno complicata. Il finanziamento è arrivato solo da una fonte invece che da varie, ma è stato comunque un viaggio faticoso. Ho incontrato Joseph Bull e Luke Seomore nel 2009 dopo la proiezione a Edimburgo del loro documentario Isolation. Abbiamo condiviso delle idee e delle preoccupazioni estetiche e capito di voler lavorare insieme. Sono venuti da me con un'idea grezza di road movie, molto inglese, che descrive la trasformazione personale del protagonista Adam (Barry Ward) nel corso del viaggio. Mi sono unito a Joe e Luke col mio collega Ben Young, che con loro ha svolto un intenso processo di sviluppo trasformando lo script e il pacchetto in qualcosa da cui poter pensare al finanziamento. In quel periodo si erano aperte le iscrizioni al Biennale College a Venezia, e abbiamo partecipato. Joe, Luke e Ben hanno portato il progetto al workshop di sviluppo e ha iniziato a prendere forma. Hanno fatto un pitch, e tutto il lavoro di sviluppo del progetto ha vinto. Un viaggio notevole, dato che abbiamo avuto il via libera a Natale e il film era in anteprima solo otto mesi dopo. 

Quali sono le sue speranze e ispirazioni per Venezia?
Come per tutte le anteprime, uno spera sempre che i film siano ben ricevuti e abbiano una vita completa e di successo ai festival e nei mercati. Ma devi 'tenere per mano' i tuoi lavori ed esserci quando li proponi al mondo. Questo ti offre ulteriori opportunità. Non puoi mai sapere come potrebbe essere in anticipo ma solo sperare che il lavoro ti presenti sotto la luce che immagini ti potrebbe dare. 

Cosa pensa dell'iniziativa di Venezia Sala Web?
Penso che Sala Web sia una grande idea, che consente a pubblico e industria di vedere film del festival se non possono viaggiare. Offre anche alla gente l'opportunità  di consigliare film agli amici da vedere al cinema. Lo guarderò con interesse per vedere come vanno le vendite dei biglietti... 

Ci può descrivere brevemente il catalogo futuro di Third Films?
Siamo alla fine di un ciclo produttivo molto pieno. Oltre a Bypass e Blood Cells abbiamo due film in post-produzione. Six Desires: DH Lawrence in Sardinia è la lettera d'amore di Mark Cousins a DH Lawrence e Light Years, debutto del Premio BAFTA Esther May Campbell, è un altro road movie – fatto a piedi da una bambina di otto anni in cerca della madre scomparsa. Abbiamo anche i nuovi film di Duane e Joe e Luke in una fase iniziale di sviluppo e altri due di grandi artisti.

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(Tradotto dall'inglese)

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