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Jörn Donner • Regista e produttore

"Armi era un'imprenditrice di successo che si è fatta da sola: una vera rarità negli anni '60"

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- Cineuropa ha discusso con il regista e produttore finlandese Jörn Donner di Armi Alive!, il suo nuovo film sulla fondatrice di Marimekko

Jörn Donner  • Regista e produttore

Jörn Donner è stato il primo e unico finlandese a vincere un Oscar per aver prodotto Fanny e Alexander di Ingmar Bergman (1982). Ora si trova a Göteborg per presentare il suo nuovo lungometraggio, Armi Alive! [+leggi anche:
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intervista: Jörn Donner
scheda film
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, in occasione della 38esima edizione del Göteborg International Film Festival (dove verrà proiettato il 31 gennaio e l'1 febbraio), prima dell'uscita finlandese prevista per il 20 marzo. Il film, scritto da Karoliina Lindgren e prodotto da Bufo, è un insolito ritratto di Armi Ratia, fondatrice e AD dal 1951 della società di design finlandese Marimekko.

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Autore, produttore e uomo politico (ex-eurodeputato e attuale membro del Parlamento finlandese), Donner, 82 anni, ha diretto il suo ultimo film, The Interrogation, nel 2009. Tra il 1963, quando ha vinto il Premio per la migliore opera prima a Venezia per A Sunday in September, e l'anno scorso, quando ha ricevuto lo Jussi alla Carriera, ha girato in totale 90 film, sia in veste di regista che di produttore.

In qualità di autore, ha scritto più di 30 libri (tra cui Father and Son che ha ricevuto il premio letterario Finlandia nel 1985) e, dopo una breve carriera d'attore, è stato anche responsabile dello Swedish Film Institute tra il 1978 e il 1982. La leggenda narra che Donner fu informato di Fanny e Alexander da Bergman, il quale era consapevole che i tempi erano duri e che sarebbe stato difficile trovare i finanziamenti... Ma Donner lo interruppe dicendo: "Tu pensa al film, io mi occuperò dei soldi." Alla fine, il film ricevette quattro Academy Awards.

Cineuropa: Perché si è interessato a Marimekko?
Jörn Donner:
 Avevo sentito molto parlare di Armi Ratia, ma siamo stati presentati ufficialmente solo nel 1967. Da quel momento, siamo diventati subito amici. Un giorno mi ha chiesto di diventare membro del consiglio di Marimekko - diceva che si annoiava - e io ho accettato.

Lei se ne intende di moda?
No, la mia specialità è l'economia. Mi sono subito reso conto che la sua attività versava in pessime condizioni. Insieme ad alcuni banchieri, dopo lunghi anni di lavoro, siamo riusciti a sistemare le cose e alla fine me ne sono andato. Armi ed io siamo rimasti amici, ma Marimekko non è mai diventata una società famosa in tutto il mondo. Penso di sapere perché, ma non posso dirlo: fa parte degli accordi.

Perché girare un film su di lei 36 anni dopo la sua morte?
Abbiamo continuato a vederci sporadicamente ma, quando è morta, vivevo in Svezia e quindi non sono riuscito ad andare al suo funerale. Alcuni anni dopo, stavo raccogliendo materiale sulla sua vita per uno spettacolo teatrale ma, dal momento che non mi sembrava ben riuscito, abbiamo deciso di trarne un film. Tuttavia, abbiamo voluto inserire il tema del teatro: nel film, una compagnia allestisce una commedia sulla vita privata e professionale di Armi. Pertanto, la maggior parte del film è stato girato all'interno di una sala prove e ciò ci ha permesso di risparmiare tempo e denaro, con mia grande gioia.

Perché ha voluto girare una commedia all'interno di una commedia, anzi, di un film?
Non volevo raccontare una storia che fosse una sorta di biopic - detesto quel genere. Non tutti i frammenti della vita di Armi sarebbero stati adatti per un lungometraggio. Neanche la bravissima attrice che interpreta questa donna eccezionale le assomiglia: si tratta di Minna Haapkylä, la quale ha recitato anche in The Interrogation. Grazie all'espediente della commedia, siamo riusciti a inserire in un unico film epoche, circostanze e persone diverse.

Come descriverebbe Armi?
Se iniziassi a parlare potrei andare avanti per ore. Ha fondato Marimekko e ne ha fatto un'azienda di successo. Era unica, una donna d'affari che si è fatta da sola e che è diventata una famosa imprenditrice finlandese: una vera rarità negli anni '60. Era estremamente intelligente, una grande artista: ha trovato designer di talento che ha saputo ispirare con uno stile visivo personale e riconoscibile. Era una persona affascinante, molto dotata, ma con un passato difficile: è nata a Carelia, suo padre possedeva un piccolo negozio di alimentari e ha perso tre fratelli in guerra. Credo che questo sia tutto ciò che c’è da sapere su di lei: il resto lo capirete dal film.

Sta già lavorando al suo prossimo film?
Ho intenzione di girare altri film ma, dato che fino ad aprile 2015 sarò membro del Parlamento finlandese (come sostituto), non ho ancora avuto il tempo di pensarci.

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(Tradotto dall'inglese)

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