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Andrei Cohn • Regista

"Il modo in cui il film è fatto dà la possibilità di notare i suoi difetti"

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- Cineuropa ha parlato con Andrei Cohn, regista di Back Home. Proiettato in competizione al Sarajevo International Film Festival

Andrei Cohn  • Regista

Cineuropa: Quale aspetto della sceneggiatura di Mimi Brănescu l'ha convinta a realizzare Back Home [+leggi anche:
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Andrei Cohn: Robert, il personaggio principale. Ho scritto sceneggiature prima di questa volta, mantenendo sempre una certa distanza tra loro e la mia realtà, strategia necessaria per una documentazione efficace. In questo caso, però, sono stato felice di scoprirmi così vicino ai personaggi, in un rapporto diverso con la storia. Il pittore Florin Ciubotaru, mio ex insegnante, diceva che nell'arte non si dovrebbe sentire la puzza di sudore. Penso che quando un regista si cimenta con una storia scritta da qualcun altro lui o lei devono far sudare la storia, assimilandola a un livello molto personale. Solo quando questo si realizza la sceneggiatura può diventare un film. L'indecisione esistenziale di Robert, che in qualche modo mi era familiare, è stato il primo contatto personale con la storia. Sia i suoi sforzi maldestri per recuperare una vitalità perduta che il rapporto tra i suoi valori e quelli degli altri personaggi creano un conflitto che ho ritenuto importante e che volevo esprimere insieme a Robert.

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La prospettiva dei personaggi femminili sembra privilegiata nel suo film. Le donne sono più mature rispetto agli uomini, più disposte a godersi il poco che hanno, invece di sognare ad occhi aperti contemplando il proprio fallimento?
Considero "sognare ad occhi aperti" e "contemplare il proprio fallimento" benefici, forme sane di ansia. Anche quando si gode di una vita di successo, tornare alla propria scala di valori dovrebbe suscitare un senso di fallimento. Nel caso delle donne nel mio film, non considero la loro calma una forma di armonia con l'universo, ma una limitazione piuttosto triste e applicata al contesto. Il bagno di Paula o il rapporto di Iuliana con il padre di Robert sono inclini a creare problemi ancora più gravi di quelli dei ragazzi. Come per Mia, la sua situazione è tutt'altro che invidiabile.

Qual è la sfida più grande che Back Home ha presentato in termini di regia?
Prima di ogni sfida estetica di questa sceneggiatura, i dialoghi sono stati estenuanti: è impossibile separare la regia e la recitazione in relazione a Back Home. Non vi è alcuna manipolazione in termini di stile del film, in realtà il modo in cui il film è fatto dà la possibilità di notare i suoi difetti. Ho cercato di mostrare il testo nella forma più diretta possibile.

Back Home fa parte di una nuova tendenza nel cinema rumeno, una tendenza che ignora Bucarest e favorisce le province. Crede che vi sia un bisogno di diversificare gli argomenti nel cinema rumeno?
Anche se esiste una simile tendenza, non era mia intenzione collocarvi Back Home. È una sceneggiatura scritta molto tempo fa e ho deciso di girare nel villaggio di 2 Mai solo perché la storia era ambientata in un villaggio e 2 Mai mi era molto familiare. Ho lì un amico d'infanzia che non incontro molto spesso e questi incontri sono stati davvero utili per immaginare il rapporto tra Robert e Petrică. Non credo che il cinema rumeno debba cambiare direzione nel suo complesso, penso che i registi dovrebbero raccontare le loro storie senza considerare l'intero panorama cinematografico del Paese.

Quanto è difficile essere un regista esordiente oggi in Romania?
Non ho idea se il problema sia la Romania, ma è terribile. Oltre alla possibilità di realizzare il tuo primo film, che è l'aspetto di cui si parla di più prima del primo giorno di riprese, c'è bisogno di una gigantesca capacità di sopportare il duro lavoro e la frustrazione. Ma la possibilità di fare il tuo primo lungometraggio ti motiva a portare le cose a compimento. Devi combattere i tuoi dubbi, ma soprattutto i dubbi di quelli con cui lavori, una lotta che è costata a Back Home diversi anni.

Sta preparando un nuovo film? Di cosa si tratta?
Attualmente sto scrivendo una nuova sceneggiatura basata su una ricerca sulla dualità, sulla disponibilità di un uomo verso il bene o il male, nel contesto di un omicidio.

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(Tradotto dall'inglese)

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