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Emmanuelle Béart • Attrice

"Io, madre smarrita per Techiné"

di 

- Incontro con l'attrice francese, protagonista di Les Egarés, ambientato nel '40: "Per la parte ho chiesto consiglio a mia nonna"

Incontro con Emmanuelle Béart, a Cannes con Les Egarés, il film di Andre Techiné da lei interpretato. In questa pellicola ambientata nella Francia devastata dai bombardamenti tedeschi nel 1940 è una giovane vedova con due figli in fuga verso la campagna. Sulla sua strada incontra un adolescente selvaggio che sconvolgerà la sua vita.

In Les Egarés Andre Techiné le ha affidato il ruolo di protagonista, quello di una madre che fugge con i figli sotto i bombardamenti dei nazisti: come si è calata in questo esodo storico?
"Non mi sono calata nella Storia con la "s" maiuscola, ma solamente nel mio personaggio. Un'insegnante, una donna che possiede delle conoscenze, che ha delle teorie per qualsiasi cosa, che cerca punti di riferimento anche quando il mondo sta crollando attorno a lei. E accade, poi, tutto il contrario: incontra gente che non avrebbe mai incontrato, ama persone che non avrebbe mai amato. Il mio obiettivo era di rendere bene i sentimenti di una donna che toglie la maschera di fronte al desiderio di amare un uomo più giovane di lei. Mi sono sforzata di sentirmi naturale nella pelle di questo tipo di personaggio. E' diventato naturale per me che, se non avessi parlato al soldato, per esempio, non mi sarei potuta lanciare in una relazione carnale con l'adolescente. Così sono riuscita ad identificarmi in questa eroina sradicata, nel melodramma sociale dell'esodo".

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Lei non era nemmeno nata durante la guerra, allora a che cosa vi siete ispirata?
"Effettivamente, non essendo vissuta in quel periodo, non ho nessun ricordo. Al contrario però, mia nonna, che oggi ha cento anni, è fuggita in Belgio con mia madre che era molto piccola. Mi sento così unita a mia nonna che ho chimato mia figlia con il suo nome, Melanie. Per questo film mi sono consultata con lei. Durante le riprese mi facevo raccontare regolarmente la sua fuga. Mi sono servita della sua esperienza, ho fatto mie le sue paure e le sue angosce. Durante l'esodo, migliaia di persone del nord, francesi, olandesi e belgi, si sono riversate nel sud. La forza che mia nonna ha tirato fuori durante il suo viaggio si è travasata nel mio personaggio e nel tragitto che ho percorso io nel film".

E' la prima volta che interpreta il ruolo di madre di adolescenti. E' stato facile?
"E' una situazione abbastanza naturale per me, dato che i miei bambini sono grandi e potrei averne anche di più adulti. In più, vivevo in osmosi con Andre Techiné durante le riprese. Lui sa dirigere alla perfezione gli adolescenti. Mi sono lasciata guidare dalla sua sensibilità per trovare il tono giusto".

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