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Annekatrin Hendel • Regista

"...Eppure l'agitazione rimane"

di 

- German Films ha incontrato Annekatrin Hendel, per presentare un ritratto della carriera artistica della calzolaia divenuta regista

Annekatrin Hendel  • Regista

Alcuni tra il pubblico del cinema berlinese "Babilonia" erano furiosi. Dopo la proiezione del documentario pluripremiato Enemy of the State, la regista Annekatrin Hendel e l'autore Paul Gratzik, che ha lavorato per la Stasi per molti anni, sedevano alla conferenza per discutere del film. Gratzik ha interrotto il suo lavoro di informatore prima della fine della Repubblica Democratica Tedesca ed è stato scoperto essere informatore anche tra i suoi amici. Questo gesto coraggioso e insolito rende la sua storia unica, ma ha fatto poca differenza per coloro che protestavano in sala. La Hendel ha risposto con una calma sorprendente, difendendo con determinazione il suo protagonista. Senza paura, si è messa in mezzo tra quest'uomo colpevole di tradimento durante la RDT e un pubblico infuriato, il che la dice lunga sul tipo di donna che è. 

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Alla Hendel non è stato nemmeno permesso di diplomarsi alla scuola secondaria nella RDT, sebbene fosse un'ottima allieva. Sua madre, alla quale è molto grata ancora oggi, ha incoraggiato il suo spirito ribelle. A casa, la Hendel ha sperimentato la libertà personale all'interno della generale mancanza di libertà. Ciò che ha poi appreso nella RDT le serve ancora oggi: essere ribelle, imparare le regole in modo da sapere come piegarle, rifiutare di farsi intimidire dalle autorità.

Dopo la scuola ha frequentato la Komische Oper di Berlino, dove ha imparato il mestiere di calzolaia, prima di quello oggi noto come "design". La Hendel è diventata responsabile di reparto di una pelletteria che produceva scarpe speciali a soli 22 anni, e la sua carriera sembrava tracciata. Ma ha lasciato per dedicarsi alla moda non convenzionale nell'underground artistico fino al 1986. Anche allora le piaceva fare cose che non aveva mai imparato, cimentandosi in diverse professioni. Presto si convinse che avrebbe anche saputo raccontare storie, di quelle che non potevano essere espresse con la moda, così passò al teatro. Ha lavorato come scenografa e costumista per quasi vent'anni. La parola che usa per descrivere le sue attività senza apprendimento è la meravigliosa vecchia idea di "inganno", che ha un aspetto audace e giocoso. Forse è per questo che per i suoi film ha spesso guardato a persone con una tendenza simile: a coloro che camminano su un eterno filo del rasoio. I suoi film sul tastierista idiosincratico dei Rammstein Flake (2011), su Paul Gratzik Enemy Of The State (2011), sul poeta e informatore della Stasi Anderson (2014), e sul genio cinematografico Fassbinder [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Annekatrin Hendel
scheda film
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(2015) mostrano una vivace curiosità, scevra da pregiudizi, un'empatia sensibile per la natura contraddittoria della gente.

Il suo ingresso nel mondo del cinema, inizialmente da produttrice, ha comportato anche una certa autolegittimazione. La Hendel voleva raggiungere più persone di quanto fosse possibile in teatro. Era insoddisfatta dei molti film sulla RDT visti al cinema, con i loro cliché di uniformità, malinconia e costante sconforto: secondo lei, anche la passione faceva parte della vita nella RDT. Così si è avvicinata al cinema con delle idee sui contenuti valide ancora oggi. È interessata al materiale storico tedesco contemporaneo e diversificato, alla natura unica della vita durante i cambiamenti radicali e profondi che ha vissuto in prima persona. Afferma di sapere esattamente cosa vuole dai suoi prossimi sette o otto film.

La Hendel è diventata una documentarista che sa di appartenere all'ultima generazione della RDT in grado di raccontare storie autentiche su una nazione scomparsa. Nel futuro prossimo intende esplorare ancora nuovi territori. Con la versione cinematografica del romanzo autobiografico di Marion Brasch Ab jetzt ist Ruhe, intende dirigere un film di finzione per la prima volta; parallelamente a questo, ha in programma un film documentario su quest'affascinante famiglia di artisti, che riflettono la storia più recente della Germania in modo così drammatico. La Hendel vuole inoltre diventare un nome internazionale con le sue opere, e poiché è convinta che bisogna sempre mirare alla luna, se si vuole atterrare tra le stelle, dice chiaramente, e scherzando ma non troppo, che vuole che il film su Brasch vinca l'Oscar.

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(Tradotto dall'inglese)

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