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Marie Barraco • Delegata generale, Série Series

"Un laboratorio di riflessione e di creazione di un circuito europeo"

di 

- Incontro con Marie Barraco, delegata generale di Série Series, evento dedicato esclusivamente alle produzioni europee e ai loro creatori

Marie Barraco • Delegata generale, Série Series

Dedicato alle serie europee e fondato a Fontainebleau nel 2012, Série Series èun forum di riflessione consacrato alla creazione e un appuntamento imperdibile per chi concepisce le serie: sceneggiatori, registi, compositori, produttori e diffusori. Incontro con Marie Barraco, delegata generale dell’evento la cui 5a edizione si svolgerà dal 29 giugno al 1° luglio 2016.

Cineuropa: Quali sono le tendenze della produzione che metterà in luce questa quinta edizione di Série Series?
M
arie Barraco: Un filo rosso è emerso durante il processo di selezione: la responsabilità e il legame tra le serie e la società, il modo realistico con cui le serie europee s’impregnano del mondo in cui viviamo. Così, la serie svedese The Bonus Family parla delle famiglie allargate, la finlandese Downshifters del declassamento sociale, la tedesca Tomorrow I Quit vede uno stampatore colpito dalla crisi che si mette a fabbricare banconote false. Questa evoluzione verso i temi sociali è particolarmente netta nella nostra nuova sezione What’s next? che presenterà progetti in fase iniziale di sviluppo: il franco-tedesco Eden evoca la crisi dei rifugiati, il danese Mayday è un thriller ecologico, ecc. Ci sono anche i temi della ricerca medica, della contraffazione delle medicine. In generale, c’è una tendenza alla diversificazione dei soggetti, anche se ovviamente il "dramma" è un formato che viaggia sempre molto bene.

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Tutti i paesi europei si sono lanciati nello sviluppo di un’industria della serialità. Questa crescita improvvisa è davvero un terreno favorevole alla diversità  dei temi o si rischia una certa uniformazione?
Il fatto che l’industria si sviluppi risponde innanzitutto a una domanda, perché il pubblico guarda sempre di più le serie e i canali si sono resi conto che per distinguersi, per esistere su un piano editoriale, la fiction è un ottimo supporto. Quindi, questo sviluppo è accompagnato dalla diversità. Ma è vero che i thriller, in particolare nordici, hanno fatto scuola ed è un genere molto presente sulla scena internazionale. 

I paesi scandinavi sono difatti onnipresenti nel programma di questa edizione 2016 di Série Series.
In un certo modo, la nostra programmazione riflette il mercato. I nordici e gli inglesi dominano la scena europea. Hanno seguito rapidamente il cammino degli americani che sono i più anziani sul mercato e continuano a condurre le danze in Europa, sono ancora un passo avanti. Tuttavia, anche se sono molto presenti sulla scena internazionale, la loro fiction è lungi dall’essere gigantesca in termini di numero di ore prodotte. La cosa che colpisce è che ogni produzione che lanciano è ammirevole. E hanno veramente messo in atto un modello, specialmente in materia di coproduzioni europee per quanto riguarda i paesi nordici. Ci sono comunque delle evoluzioni, ad esempio con i paesi dell’Est che emergono con una serie ceca come Cosmic o con l’Italia che presenta serie veramente interessanti come Rocco Schiavone.

La frequentazione professionale di Série Series è di alto livello, anche se la manifestazione non è un  mercato. Qual è il segreto del vostro successo?
Non siamo un festival con dei premi. La nostra idea è di presentare una fotografia dell’universo delle serie al momento attuale, ma anche quello che si sta facendo e che sarà in onda nel 2017, nel 2018. Vogliamo soprattutto dare ai professionisti delle chiavi. Série Series è un laboratorio di riflessione e di creazione di un circuito europeo. Perché la nostra linea editoriale è molto chiara, strettamente europea, eclettica, con creazioni originali. E secondo il parere comune, l'atmosfera è molto propizia all’incontro e allo scambio.

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(Tradotto dal francese)

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