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André Téchiné

Lontano dove

di 

- Parla André Téchiné: il suo ultimo lavoro, presentato al Festival di Venezia dello scorso anno e già distribuito in molti paesi europei, arriva nelle sale italiane

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scheda film
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. Per il suo ultimo film il regista francese sceglie Tangeri, terra lontana eppure vicina abbastanza da riuscire a scorgere la costa spagnola all´orizzonte. «Una città tradizionalmente attraversata da quattro lingue - come racconta Téchiné - l´arabo, il francese, l´inglese e lo spagnolo. Una sorta di spazio frontiera: ponte e barriera al tempo stesso». Un ponte che il giovane Saïd, figlio di contadini e tuttofare nella pensione di Sarah, vorrebbe attraversare per raggiungere finalmente la Spagna e vivere una vita diversa e nuova. Un ponte di cui Sarah invece sente il peso, combattuta tra il desiderio di partire in Canada per raggiungere il fratello o restare ed occuparsi della pensione ereditata alla morte della madre.

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E tra loro Serge, camionista francese costantemente in viaggio tra il Marocco e la Francia, amante di Sarah e amico di Saïd, alla ricerca di una novità nella sua vita ma in grado solamente di lasciarsi coinvolgere in un traffico di droga. Un´avventura che si dipana in tre giorni, breve arco temporale segnato dal momento in cui Serge sbarca in Marocco e quello in cui riparte per l´Europa, e durante il quale Saïd e Sarah definiranno i loro desideri decidendo per il proprio futuro.

Attraverso lo sguardo e i sentimenti dei tre protagonisti si compone la realtà quotidiana di un paese in continuo movimento e trasformazione, che la macchina da presa osserva senza tregua e da molto vicino, non perdendone neppure il più piccolo istante di vita. "Mi interessa il versante affettivo, non quello sociologico", dice il regista di Niente baci sulla bocca.

E' per questo che il film è costruito su sensazioni più che su azioni.
Sicuramente. Una delle cose che più mi interessa, nella vita e nel cinema, è descrivere quei legami tra le persone che non si possono identificare con esattezza. Amore, amicizia, rapporti di classe, durezze.

E il desiderio di un altrove...
Il sogno è reciproco. Il Sud vuole spostarsi a Nord, ma è vero anche il contrario, dai tempi mitologici e un po' decaduti di Paul Bowles in avanti. La differenza è che gli occidentali possono circolare liberamente, mentre gli altri no.

Il traffico dei clandestini è tuttora molto esteso dal Marocco?
Non so quantificarlo, ma molti attraversano quel braccio di mare. A bordo di patera, le navi della morte, e dunque a caro prezzo e con il pericolo di affondare; oppure sul semiasse di un camion: un modo più economico ma anche molto rischioso.

La fuga finale di Saïd verso l'Europa è descritta in modo documentaristico.
Sì, l'ho ripresa come la fuga di un animale. Ed è esattamente così che avviene.

Tangeri, invece, appare come una città bella e solare. Dove la convivenza è possibile.
E' una specie di utopia, anche se non esente da conflitti. L'ospitalità incarnata dal personaggio di Farida è il cuore del film.

Le donne di Loin sono assai distanti dal cliché della donna araba tradizionale.
Sì, sono donne che vivono con spirito combattivo e alla velocità della vita di oggi. Molto libere e indipendenti.

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