Laufey Guðjónsdóttir • Direttrice dell'Icelandic Film Centre
"Il fascino dell'Islanda"
di Annika Pham
Laufey Guðjónsdóttir dirige il Icelandic Film Centre dal marzo del 2003. Il suo incarico ha una durata di cinque anni. E' stata a capo delle acquisizioni della Televisione nazionale e ha acquisito grande esperienza nel campo della programmazione televisiva. Ha partecipato inoltre a numerose commissioni selezionatrici del Film Fund e lavorato nella produzione di alcuni film.
Quali sono gli ultimi film prodotti in Islanda?
Sono stati ultimati tre film girati qui da noi e saranno presentati in anteprima mondiale al Festival di Toronto. A Little Trip to Heaven è il primo film in lingua inglese (interpretato da Forest Whitaker e Julia Stiles) dello sceneggiatore-regista-produttore Baltasar Kormakur (101 Reykjavik). E' prodotto da Joni Sighvatsson da Los Angeles, in collaborazione con Kormakur.
Beowulf And Grendel, ultimo film di Sturla Gunnarsson, regista islando-canadese che vive e lavora oltreoceano da molti anni, offre un nuovo approccio al racconto medievale Beowolf, in cui l'eroe combatte contro uno gnomo sanguinario. Il film è girato con un approccio classico, senza fare ricorso a immagini ricreate al computer. Si tratta di una coproduzione tra Regno Unito, Canada e i produttori islandesi Fridrik Thor Fridriksson e Anna Maria Karsdottir per Icelandic Film Corporation. L'anteprima mondiale avrà luogo a Toronto nel quadro delle "presentazioni speciali".
Il terzo film appena finito di girare è Eleven Men Out e uscirà in Islanda il primo settembre. Questa commedia calcistica coprodotta col Regno Unito e la Finlandia è diretta da Robert Douglas, l'autore di The Icelandic Dream (2000) e di A Man Like Me (2002).
Ci sono tanti altri progetti in corso, come A Good Heart di Dakur Kari, il cui film precedente, Dark Horse [+leggi anche:
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scheda film], coprodotto insieme alla Danimarca è stato presentato a Cannes nella sezione Un Certain Regard. Si può anche citare A Gathering of Foes, un progetto molto ambizioso di Fridrik Thor Fridriksson che è l'adattamento di una saga islandese del XIII secolo.
L'anno scorso, una serie televisiva di cartoni animati, Lazy Town, è stata realizzata qui per Nickelodeon, negli Stati Uniti, che hanno acquistato 40 episodi e ...Clint Eastwood in persona sta per girare in Islanda Flags Of Our Fathers, film prodotto da Steven Spielberg.
L'Islanda è una location molto attraente per le produzioni internazionali, grazie soprattutto alla restituzione del 12% delle spese sul territorio, ma quali altri vantaggi c sono per i produttori stranieri?
Gli incentivi fiscali sono molto interessanti per loro, ma noi proponiamo anche delle eccellenti infrastrutture. Il nostro paese si distingue per una grande trasparenza e gli sconti fiscali si ottengono rapidamente. Inoltre, tutti parlano molto bene l'inglese e sono ospitali.
A quanto ammonta il budget che l'Icelandic Film Centre consacra alla produzione?
Il fondo alla produzione dei lungometraggi ammonta a 2,2 milioni di euro all'anno e un sistema appena adottato ci permette di sostenere i produttori durante tutto l'anno, mentre prima accadeva solo in certi periodi. I produttori sembrano contenti di questo nuovo dispositivo perchè non hanno più il problema delle scadenze per iscriversi.
I nostri partner principali nella coproduzione, sono Germania, Francia, gli altri paesi nordici e Regno Unito. Siamo tra l'altro membri di Eurimages, del programma MEDIA e del Fondo nordico per il cinema e gli audiovisivi.
In che stato versa la distribuzione delle pellicole islandesi in patria e all'estero?
L'Islanda ha un mercato molto debole, i distributori sono spesso anche esercenti; hanno degli imperativi di ordine commerciale. Ma per fortuna abbiamo un pubblico molto assiduo. Andare al cinema è un passatempo molto in voga tra i giovani, malgrado il prezzo elevato del biglietto (10€). Ci auguriamo che vadano a vedere i film islandesi.
Ma sono molto ottimista per l'era del digitale, per le nuove modalità di visione che potrebbero facilitare la diffusione dei film di casa ed europei.
Per promuovere i film islandesi anche in patria, contiamo sul Festival internazionale di Islanda che, in aprile scorso, ha attirato in sala oltre il 10% della popolazione e 35.000 ospiti. Dal 2004, c'è anche il Festival di Reykjavik, che si tiene verso la fine di settembre.
Quanto alla distribuzione all'estero, la nostra produzione, che non è enorme, ha un buon successo. Ci aiutano molto i festival. L'anno scorso, dei film come Niceland e Cold Light hanno girato molto. Siamo coperti da Scandinavian Films e facciamo parte dell'European Film Promotion che dipende dal Programma MEDIA.
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