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Beki Probst • Direttrice dell'EFM

La crisi, un'opportunità per rimettersi in discussione

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Pochi giorni prima della chiusura dell'European Film Market 2009, la direttrice Beki Probst, fa il punto con Cineuropa sui cambiamenti apportati quest'anno all'EFM e sullo stato del mercato internazionale.

Cineuropa: Qual è il bilancio provvisorio delle novità introdotte quest'anno?
Beki Probst: La cosa più urgente era soddisfare la domanda e trovare una nuova ubicazione per l'EFM, a complemento del Martin-Gropius-Bau. L'Hotel Marriott si prestava bene per i nostri bisogni, poiché è vicino a tutto e avevamo già stabilito un rapporto con loro per i nostri studios screenings. Abbiamo quindi raggiunto un accordo e l'accoglienza da parte dei partecipanti è stata molto positiva. Faremo un sondaggio per raccogliere l'opinione degli interessati. La seconda novità di quest'anno era il nostro sito Internet. Vogliamo migliorarlo ancora. I dibattiti sono stati sponsorizzati da Commerzbank e organizzati dalle riviste professionali Screen International, Hollywood Reporter e Variety, che hanno suggerito i temi. I dibattiti sono stati organizzati nel tendone con gli specchi, il Gropius Mirror, utilizzato soprattutto come ristorante per l'EFM e che ha fornito un'atmosfera magica.
Per quanto riguarda la terza novità, 'Meet the Docs', le reazioni sono state finora positive. Non vogliamo fare concorrenza a nessuno, e non è un mercato del documentario. E' un servizio che ci costa denaro. Ma lo abbiamo creato per offrire un servizio ai professionisti (distributori, produttori, registi) affinché avessero un punto d'incontro. Questa iniziativa è stata organizzata con l'aiuto dell'European Documentary Network. Sono loro che hanno avuto l'idea di organizzare incontri professionali ed hanno avuto molto successo. Anche in questo caso, valuteremo la risposta a questa iniziativa.

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Con i suoi venti anni d'esperienza a capo dell'EFM, che cosa pensa dell'industria del cinema mondiale?
La crisi c'è, non la si può negare, e un mercato come questo funge da barometro del business. Speriamo che gli affari riprendano, ma tutto dipende da ciò che i venditori hanno da offrire, e dipende anche dai prezzi. Alcuni hanno avuto la saggezza di dire: ok, c'è la crisi, abbassiamo i prezzi. Ma c'è un'evidente carenza di liquidità oggi, e questo mette tutti in difficoltà.
Credo che tutti aspettino di vedere come va. Ci sono stati già alti e bassi, ma oggi non si sa dove si va. Tutti cercano di essere ottimisti. Io dico che bisogna adeguarsi alla situazione. Forse bisogna fare meno film, più mirati. E' inutile avere una massa di film che non usciranno mai nelle sale. L'aspetto positivo della crisi è che può essere un'occasione per rimettersi in discussione e per pensare a come si può agire diversamente, e meglio.

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