email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

BERLINALE 2010 Special / Germania

The Hairdresser, film pittoresco sulla gioia di vivere

di 

Le proiezioni speciali della Berlinale continuano di anno in anno ad essere estremamente ben fornite, soprattutto quando si tratta di produzioni locali, e The Hairdresser [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
di Doris Dörrie non fa eccezione, sebbene qualche giornalista ne sia uscito deluso.

Due anni dopo la presentazione in concorso del superbo e delicatissimo Hanami [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
, la regista torna con un film che è anche il primo di cui non ha scritto la sceneggiatura (la storia è stata ispirata alla sceneggiatrice Laila Stieler da una parrucchiera di sua conoscenza), una commedia pura e pittoresca, in ogni senso, il cui personaggio principale, la parrucchiera del titolo, è la quintessenza della gioia di vivere.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Kathi (impersonata da Gabriela Maria Schmeide, che per l'occasione ha dovuto prendere cinquanta chili), è la classica donna paffutella che sprizza gioia da tutti i pori e che, malgrado l'effetto che la sua silhouette e la sua predilezione per fronzoli di cattivo gusto (mèches di tutti i colori, gioielli a forma di frutti...) possono fare a inizio film, suscita un piacevole interesse: è una tedesca dell'est senza complessi (accetta di buon grado le reazioni degli altri alla sua "mostruosità", sulla quale la cinepresa di Dörrie si sofferma, affascinata) che continua a sorridere dinanzi alle avversità.

La sua vita, infatti, è tutt'altro che facile: è una disoccupata che risiede al decimo piano (senza ascensore) di una casa popolare del quartiere Berlin-Marzahn, ha la sclerosi a placche, un marito che l'ha lasciata per la sua migliore amica, una figlia che si vergogna di lei e un'estetista con la puzza sotto il naso che si rifiuta di assumerla perché la trova "poco estetica". Quando Kathi decide di aprire il suo salone, ostacoli di ogni genere si frappongono sulla sua strada, ma la sua grande energia (come dice la regista, basterebbe vedere gli sforzi che fa la mattina per alzarsi dal letto per capire la forza di questo personaggio) le procurerà qualche buon incontro.

Una delle scene più divertenti del film è quando, accettando per denaro di aiutare un gruppo di vietnamiti a passare il confine, ospita questi esili immigrati nel suo appartamento e scopre di condividere con loro non solo la difficoltà di inserirsi nella società, ma anche la passione per i ghingheri colorati.

Il film, che esce sugli schermi tedeschi giovedì prossimo (distribuito da Constantin), è portatore di una gioia e di una generosità universalmente valide, ma dovrebbe piacere soprattutto al pubblico tedesco per i rimandi umoristici alla storia del paese e alla scissione tra est e ovest, di cui abbonda.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dal francese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy