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BERLINALE 2010 Fuori concorso

Exit..., o il colpo di genio di un maestro dell'happening

di 

Banksy, artista di strada inglese il cui volto e identità restano tuttora sconosciuti, non si è fatto vedere a Berlino, ma il pubblico che ha assistito ieri sera alla proiezione del suo primo film fuori concorso non gliene ha voluto, a giudicare dai tanti sorrisi a fine proiezione. D'altronde, non sarebbe potuto andare altrimenti: dopo aver visto il film, qualsiasi risposta alle domande dei giornalisti sarebbe stata deludente. Nel messaggio che ha tuttavia lasciato agli spettatori del festival, l'artista ha annunciato che il suo film sta all'arte di strada come Karate Kid sta alle arti marziali: un incoraggiamento a farne sempre di più.

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si presenta innanzitutto come una docu-fiction sulla nascita (con l'apparizione di artisti di strada come Space Invader, Shepard Fairey e Banksy stesso) di una nuova arte effimera, ma presto l'attenzione si sposta su un altro "uccello raro", il francese Thierry Guetta, cugino di Space Invader, videasta compulsivo che non guarda né mostra mai i migliaia di filmati che si limita ad ammassare nelle scatole e si accontenta del gesto di filmare (in una sorta di grado zero dell'"happening") i diversi artisti di strada che accompagna ovunque, stuzzicato dal pericolo e dall'illegalità delle loro spedizioni notturne.

Il burlone Banksy, conosciuto per essere riuscito a esporre una delle sue opere al Tate Modern Museum (ma che qui confessa anche di essersi spinto ben più in là, forgiando un milione di sterline false, a pezzi da dieci, con l'effigie di Lady Diana), spiega che il suo film è nato dalla volontà, o meglio velleità, di Thierry di fare un documentario su di lui (è "un film su un tipo che ha provato a fare un film su di me", dice), ma che essendo Thierry molto più interessante, è lui che ha finito per dedicargli un'opera.

Dopo una serie di inenarrabili peripezie, Thierry si lega a Banksy al punto che quest'ultimo finisce per obbligarlo a smettere di girare e a organizzare la sua mostra, "Life Is Beautiful", un enorme evento hollywoodiano presentato nel 2008 che finisce per fare di Thierry, ribattezzato MBW (Mr. Brainwash), un artista ricercato, essendo le sue creazioni istantanee rigurgiti delle opere di Andy Warhol: per questo Banksy qualifica il suo lavoro come "il primo film catastrofe sull'arte di strada".

Lungi dall'essere un disastro, il film è magistralmente riuscito: quello che Banksy riesce a fare è regalarci una nuova opera d'arte, un nuovo "happening" all'ennesima potenza nella persona stessa di MBW. E il genio di Banksy è tale che a Berlino il pubblico si è chiesto se non fosse nascosto in mezzo agli spettatori, assente e allo stesso onnipresente, a spargere la sua arte proteiforme. Quando un artista aggiunge a una creatività debordante un tale senso dell'umorismo, il divertimento è assicurato.

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(Tradotto dal francese)

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