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FILM Francia

Scott Thomas e Elle s’appelait Sarah da Toronto a San Sebastian

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Presentato oggi nella sezione Gala del festival di Toronto (dal 9 al 19 settembre), Elle s’appelait Sarah [+leggi anche:
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, sesto lungometraggio di Gilles Paquet-Brenner, attraverserà l'Atlantico e chiuderà fuori concorso il 58mo festival di San Sebastian (dal 17 al 25 settembre) per poi essere lanciato il 13 ottobre nelle sale francesi da UGC Distribution.

Adattamento dell'omonimo best-seller di Tatiana de Rosnay, il film, che è stato acquisito per gli Stati Uniti da The Weinstein Company, è interpretato dall'inglese Kristin Scott Thomas (attualmente nelle sale con Crime d'amour [+leggi anche:
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) al fianco della giovane Mélusine Mayance (Ricky [+leggi anche:
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), Niels Arestrup (Il profeta), Frédéric Pierrot, Michel Duchaussoy, Dominique Frot, Gisèle Casadesus e Aidan Quinn.

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Scritta dal regista insieme con Serge Joncour, la sceneggiatura comincia a Parigi ai giorni nostri con Julia Jarmond, una giornalista americana che vive in Francia da vent'anni e che indaga sul doloroso episodio del Vél’ d’Hiv (esplorato di recente al cinema in La Rafle [+leggi anche:
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). Ricostruendo i fatti, Julia incontra Sarah, una donna che aveva 10 anni nel luglio 1942. Per Julia, ciò che era soltanto un articolo diventa una questione personale, dietro cui si cela un segreto familiare.

"Finora, i film sull'Olocausto sono rimasti necessariamente nell'ambito della Storia con la "S" maiuscola. Io non mi ci sentivo a mio agio. E' stato già fatto tante volte e ai miei occhi Schindler's List è insuperabile", spiega Gilles Paquet-Brenner. "Mi sono allora chiesto quale piccolo contributo avrei potuto dare. Ho pensato quindi di far sentire alla gente questa tragedia, rinunciare ai grandi discorsi per restituire ad essa un aspetto concreto e palpabile, ad altezza d'uomo, far sì che gli spettatori si sentissero a contatto con gli eventi, indipendentemente dalle loro opinioni o la loro origine. Il personaggio di Kristin è americano e non ebreo. La storia di Sarah e della Shoah non è quindi la sua storia, ma ne sarà toccata indirettamente. Una cosa che potrebbe succedere a chiunque".

Prodotto da Stéphane Marsil per Hugo Productions, Elle s’appelait Sarah ha beneficiato di un budget di circa 10,2 M€, che include le coproduzioni di France 2 Cinéma, Studio 37 e TF1 Droits Audiovisuels, i pre-acquisti di Canal + e TPS Star, e il sostegno della regione Ile-de-France e della Sofica A Plus Image.

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(Tradotto dal francese)

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