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FESTIVAL Belgio

La Romania trionfa al FIFF

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Il 25mo Festival Internazionale del Film Francofono di Namur (FIFF) si è concluso venerdì scorso dopo una settimana ricca di novità e sorprese. Il FIFF, che è il più grande festival di cinema francofono al mondo (ha accolto quest'anno circa 450 ospiti e 350 giornalisti), è un'opportunità spesso unica in Belgio per scoprire film provenienti da oltreoceano, ma anche semplicemente dall'altra parte del Mediterraneo. E' inoltre l'occasione per vedere film europei rari sugli schermi, provenienti da Svizzera o Romania.

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Così, quest'anno il FIFF ha permesso al pubblico di ammirare l'ultimo documentario di Nicolas Wadimoff (Aisheen (Still Alive In Gaza) [+leggi anche:
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, rappresentante svizzero agli Oscar, oltre al primo lungometraggio del duo formato da Stéphanie Chuat e Véronique Reymond, storia di un vecchio uomo (magistralmente interpretato da Michel Bouquet) e la morte, che ha sconvolto gli spettatori.

Ma è verso la Romania che si è concentrata venerdì sera l'attenzione di tutti, dopo l'annuncio del palmarès. Senza essersi messe d'accordo, le giurie dei corti e dei lungometraggi hanno eletto migliori film due rappresentanti di questo piccolo paese, la cui cinematografia in pieno fermento non smette di sorprendere. Il debuttante Adrian Sitaru ha conquistato il Baiardo d'Oro del miglior cortometraggio con Lord, mentre Radu Muntean prosegue la sua bella carriera dopo il Premio della Giuria ottenuto nel 2006 per The Paper Will Be Blue. Se Tuesday, After Christmas [+leggi anche:
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non ha messo d'accordo tutto il pubblico, ha invece ottenuto il favore della giuria, che gli ha assegnato il Premio del miglior attore, oltre che il Baiardo d'Oro del miglior film.

Da notare anche il doppio riconoscimento all'esordiente David Dusa, che con il suo primo lungometraggio, Les Fleurs du Mal, presentato lo scorso maggio a Cannes, ha saputo conquistare la Giuria Giovane (Premio Scoperte) e la Giuria Junior.

Infine, come previsto, Anne Coesens si è aggiudicata il Baiardo d'oro della migliore attrice per la sua performance piena di dignità, intensità ed emozione in Illégal, secondo fim del belga Olivier Masset-Depasse, che è anche uno dei finalisti del Premio LUX del Parlamento europeo di quest'anno (vedi l’intervista video).

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(Tradotto dal francese)

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