Successo del cinema belga francofono all'estero
La notorietà dei film belgi francofoni è da qualche mese una delle priorità dell'amministrazione e delle diverse agenzie che lavorano al sostegno e alla promozione di questo cinema. A tal proposito, Wallonie Bruxelles Images, l’agenzia di promozione nel mondo del cinema belga francofono, ha presentato alla stampa belga un'opera intitolata 10/10 del giornalista di Cineuropa Boyd Van Hoeij, che mette in luce 12 giovani registi che hanno fatto il cinema belga degli ultimi dieci anni.
Joachim Lafosse, Sam Garbarski, Dominique Abel e Fiona Gordon, Bouli Lanners, Micha Wald, Fabrice du Welz, Olivier Masset-Depasse, Stéphane Aubier e Vincent Patar, Ursula Meier e Nabil Ben Yadir hanno svelato i segreti della realizzazione delle loro opere, ciò che li unisce e ciò che li distingue. Quello che emerge dalla lettura del libro è l'incredibile varietà della filmografia belga francofona degli ultimi dieci anni, sviluppatasi all'ombra e a favore di numi tutelari quali Luc e Jean-Pierre Dardenne e Jaco Van Dormael.
Nonostante questa ricchezza, il cinema francofono non è ancora profeta in patria. Se il discreto successo di Les Barons [+leggi anche:
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scheda film] l’anno scorso ha dato un salutare impulso all'industria, si è ancora lontani dagli esiti clamorosi registrati dai campioni d'incassi fiamminghi. Pertanto, la situazione all'estero è piuttosto florida. E' noto l'apprezzamento dei festival per i film belgi (vedi la recente vittoria di Kill me Please [+leggi anche:
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scheda film] a Roma).
Questa esposizione "cinefila" sembra portare i suoi frutti sul piano commerciale. Negli ultimi cinque anni, una cinquantina di lungometraggi prodotti hanno registrato ottimi risultati presso i partner "naturali" francofoni: circa il 90% è stato venduto in Francia, il 50% in Svizzera, il 40% in Canada, in 30% in Lussemburgo. Ma ci sono dati ancora più sorprendenti, che testimoniano la vitalità dell'export anche in territori meno scontati: Germania (33%), Australia (30%), Usa (28%), Grecia e Polonia (26%). Se questi risultati sono incoraggianti, resta tuttavia la necessità di intensificare la presenza del cinema belga francofono in territori attigui come Regno Unito e Scandinavia, o nei vicini latini come Spagna e Italia.
(Tradotto dal francese)
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